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Ecco quanti prefetti ha nominato Piantedosi in meno di un anno

In media il ministro Piantedosi ha nominato 4,5 prefetti al mese a quasi un anno dall’entrata in carica del governo Meloni , 44 vertici su 105 prefetture

Ben 44 vertici delle 105 Prefetture (tecnicamente 103 più i 2 commissariati del governo di Trento e Bolzano) sono stati rinnovati dal ministro dell’Interno Piantedosi da quando si è insediato. E’ il dato fornito da un’indagine del sito Openpolis.

A quasi un anno dall’entrata in carica del governo Meloni – come rileva il portale – sono stati già nominati nuovi prefetti in quasi la metà degli uffici territoriali del governo (Utg). In media Piantedosi ha nominato 4,5 prefetti al mese, poco meno di Salvini (4,7) ma ben più di Lamorgese (3) e Minniti (3,3).

Il movimento dei prefetti nelle diverse sedi territoriali, come anche negli incarichi centrali al ministero dell’interno o in altre amministrazioni, è uno dei più importanti poteri di nomina del ministro dell’interno. Quando sono nominati a capo di una prefettura (o ufficio territoriale del governo) i prefetti sono i rappresentanti del governo a livello locale. La scelta di chi ricoprirà questi incarichi dunque compete al Viminale ma riguarda tutto l’esecutivo.

ALCUNE PREFETTI DERIVANO DAL GOVERNO GENTILONI

Openpolis ricorda come “ancora oggi alcuni incarichi derivano dal primo governo Conte o addirittura dal governo Gentiloni. Infatti sono ancora in carica 3 prefetti nominati dal ministro Matteo Salvini, tra cui quello di Milano. Da oltre 6 anni invece il ruolo di commissario del governo di Bolzano è ricoperto dal prefetto Vito Cusumano nominato in quella sede dal ministro Minniti. Un tempo considerevole per un incarico che in media ha una durata poco superiore ai 2 anni”.

Certo le ragioni che determinano la necessità di nuove nomine possono essere diverse e non tutte legate a scelte di natura politico amministrativa. Quando alcuni prefetti vanno in pensione, ad esempio, il loro posto deve essere riassegnato e questo può portare a una serie di nomine a cascata. Lo stesso effetto però si determina anche nel caso in cui un prefetto sia assegnato ad altro incarico a seguito di una considerazione politico amministrativa.

DISPARITA’ DI GENERE

Per quanto riguarda la quota di donne che guida una Prefettura attualmente sono 37 su 105, ovvero il 35,2%. Un dato che si riduce ulteriormente se si considerano solo le prefetture dei capoluoghi di regione. In questo caso infatti le donne sono solo 4 su 18, pari al 22,2%.

“Per quanto basso resti questo dato – spiega Openpolis – bisogna comunque riconoscere che in molti ambiti di vertice della politica e della pubblica amministrazione la questione di genere resta ben più squilibrata. Al contempo però, rispetto a solo pochi anni fa, bisogna registrare una decisa marcia indietro in questo ambito. Nel 2017 infatti le donne al vertice di una prefettura erano quasi la metà (46,7%) e superavano ampiamente i loro colleghi uomini se si limita l’analisi ai capoluoghi di regione (66,7% nel 2018). Nel corso degli anni però questo dato ha iniziato a ridursi fino ad arrivare al 2021 quando complessivamente erano solo il 31,7% e nei capoluoghi di regione appena il 17,6%. Alla fine del 2022 i valori hanno registrato un timido aumento, rimasto invariato nel corso del 2023 nonostante non siano mancati gli avvicendamenti.

Estratto da un dossier pubblicato su Openpolis

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