I conservatori religiosi in America si ritrovano schiacciati tra l’avversione dei Democratici all’ortodossia cristiana e il populismo trumpiano
Mentre cala il numero di cristiani praticanti e si intravede l’orizzonte di un’America post-cristiana, i conservatori religiosi si ritrovano schiacciati tra l’avversione dei Democratici all’ortodossia cristiana e il populismo trumpiano, solo nominalmente vicino ai valori religiosi, ma de facto un movimento laico che sovente si oppone ai precetti morali del cristianesimo. Segni di una destra americana che cambia.
Valori come la speranza, la misericordia, il perdono, la pietà e la compassione hanno storicamente permeato il mondo conservatore americano mitigandone gli istinti più ferocemente illiberali, nazionalisti o talvolta addirittura proto-fascisti. Adesso i nuovi conservatori populisti di Trump non predicano il perdono ma la vendetta, non la misericordia ma la rappresaglia né tantomeno la pietà o la compassione riguardo fenomeni come la gestione dei flussi migratori. I nuovi conservatori nazionalisti americani sono sempre meno religiosi e sempre meno influenzati dai valori cristiani.
D’altro canto il crescente spostamento dei Democratici a sinistra su posizioni socialmente progressiste e radicali impediscono ai conservatori religiosi di guardare al partito dell’asinello. I conservatori sociali di matrice cristiana nel Partito Democratico sono quasi completamente scomparsi, salvo per alcune eccezioni geograficamente delimitate concentrare quasi esclusivamente nella politica locale o statale. Questo ha portato i conservatori cristiani ad orientarsi verso i Repubblicani e a rimanere legati al partito anche sotto un candidato laico come Donald Trump, un ex liberal più volte divorziato e risposato, favorevole alle unioni omosessuali, temi visti fino a tempi recenti come fumo negli occhi dalla destra religiosa.
I CONSERVATORI CRISTIANI IN AMERICA GUARDANO AI REPUBBLICANI
L’ottenimento del rovesciamento della sentenza Roe vs Wade del 1973 che legalizzava l’aborto su base federale è stato il canto del cigno per la destra religiosa segnando una vittoria figlia di un crescente impegno di 5 decenni dei cristiani conservatori con il Partito Repubblicano. Adesso i cristiani socialmente conservatori si ritrovano subordinati ad una nuova élite di destra sempre più laica e talvolta apertamente ostile alle loro comunità religiose di provenienza, come mostrano gli scontri tra Trump e numerosi esponenti del nuovo mondo conservatore sia con molte classiche denominazioni protestanti che con la Chiesa Cattolica.
I cristiani hanno influenzato profondamente amministrazioni come Reagan o quella di George Bush che è stata il trionfo del conservatorismo sociale di marca cristiana. Oggi tuttavia si assiste addirittura ad un fenomeno inverso. Numerosi cristiani si conformano ai nuovi standard morali del conservatorismo nazionale di marca laico-populista, mettendo da parte numerosi elementi del proprio background valoriale che da sempre lì contraddistingue. Le divisioni partigiane diventano più importanti della Bibbia e delle tradizioni religiose in un mondo dove l’apporto cristiano al conservatorismo nazionale è diventato declinante. Vittorie politiche come il rovesciamento di Roe vs Wade rischiano di essere effimere per un movimento che sta perdendo la sua anima. A che giova ad un uomo guadagnare il mondo interno se poi perde la sua anima? (dal Vangelo di Marco 8,34)