Conclave tra comunicatori e lobbisti. Dalla geopolitica dello Spirito Santo alle lezioni ex cathedra: che si dice in Viale della Lobby?
Il Conclave sta attirando le attenzioni di comunicatori, opinionisti, lobbisti, politici che inondano di dichiarazioni e di opinioni tutti i talk show, svelando una particolare capacità di parlare di tutto lo scibile umano. Insomma comunicatori e lobbisti sono anche vaticanisti, storici della Chiesa ed esperti al pari degli Accademici delle Pontificie università.
Non è colpa loro, però, perché i palinsesti televisivi obbediscono alla legge dell’audience e quale migliore occasione perché i nostri si scatenino in un terreno che non gli appartiene affatto?
LA GEOPOLITICA DELLO SPIRITO SANTO
Ieri, per esempio, da Parenzo su La 7 nella trasmissione “L’aria che tira” c’erano in ordine: Annalisa Chirico, Tommaso Cerno, Sergio Rizzo, Riccardo Barenghi. La Chirico, direttore di Fortune Italia, ha sottolineato l’importanza della geopolitica per la scelta del nuovo Papa, specialmente nei rapporti con la Cina. Lo Spirito Santo speriamo che ne tenga conto!
Cerno neanche a dirlo, ha chiosato sul termine frosciaggine utilizzato, a suo tempo, da Papa Francesco… Come contraltare alle aperture proprio su coppie di fatto e coppie dello stesso sesso.

NON SONO CREDENTE PERÒ…
Claudio Velardi nella rassegna di oggi richiama Benedetto Croce e il suo “perchè non possiamo non dirci ‘cristiani'” per spiegare che il Conclave attira l’attenzione dei più al pari di un fatto di rilevanza culturale e non necessariamente rappresenta un richiamo per i soli credenti. Tra l’altro Velardi specifica: “io non sono credente”.

MARATONE MEDIATICHE
La Uer, Universita Europea di Roma ha qualche problemino con i social media manager. Sul profilo dell’UNiversità (che ha una forte matrice cattolica) si legge a proposito del Pro Rettore, professor Alberto Gambino: “Maratona di interviste per il Prof. Alberto Gambino, Prorettore UER – Università Europea di Roma, che in questi giorni è stato al centro dell’attenzione mediatica per il suo autorevole contributo ai dibattiti sui temi più caldi dell’attualità: il e le prospettive sul futuro Conclave. Papato
Gli interventi hanno arricchito il confronto pubblico, offrendo chiavi di lettura giuridiche e culturali su un passaggio cruciale per la Chiesa e per la società contemporanea”.
Della serie: se la cantano e se la suonano.
EX CATHEDRA
Roberto Arditti, editorialista e commentatore, scrive sulla rivista Formiche che il Conclave è una lezione di comunicazione. Arditti ha pienamente ragione, e quanto sarebbe utile che i comunicatori e alcuni opinionisti frequentassero le giuste lezioni di comunicazione, prima di esprimersi.

QUALE SUCCESSORE DI PIETRO SCEGLIERÀ IL CONCLAVE?
Non ci resta che richiamare l’intervista di qualche giorno fa del Cardinale Camillo Ruini ad un grande quotidiano. Almeno Ruini se ne intende davvero, non essendo un opinionista del momento. Nel Conclave non si sceglie il successore del Papa precedente, bensì il successore di Pietro, primo Papa, delegato da Cristo a costruire la Chiesa. Messa così non c’è geopolitica, potere politico e opinione campata in aria che regga. Amen.
