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Milano

“L’inchiesta di Milano porterà un’eccezionale perdita economica e di credibilità”. Parla Mazzetti (FI)

L’inchiesta urbanistica scuote Milano dalle fondamenta. “La perdita economica sicuramente sarà eccezionale, diretta e indiretta, ma ancora maggiore sarà quella della credibilità degli operatori”, spiega Erica Mazzetti, deputata e responsabile nazionale del dipartimento Lavori Pubblici di FI, nell’intervista rilasciata a Policy Maker

L’inchiesta urbanistica di Milano assesterà un duro colpo all’edilizia, alle PMI e all’intero sistema Paese. “La perdita economica sicuramente sarà eccezionale, diretta e indiretta, ma ancor maggiore sarà quella della credibilità degli operatori del settore privati e pubblici e di conseguenza il sistema Stato. Sarà una perdita anche per la competitività delle nostre PMI e una perdita di chance di modernizzare i nostri abitati”, spiega Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, nell’intervista rilasciata a Policy Maker. Il Testo Unico delle costruzioni è il punto di partenza, ma “bisogna insistere anche sul principio della fiducia incentivando le autocertificazioni con premialità e punizioni severe per dichiarazioni falsi”, aggiunge la responsabile nazionale del dipartimento Lavori Pubblici di FI.

Quali contromisure si potrebbero mettere in atto per assicurare il corretto svolgimento di questo tipo di procedure?

“Nell’ordinamento italiano ci sono troppe norme e troppi organi di controllo. Iniziamo da una ricognizione di quelli presenti. Per risollevare il settore occorre un testo unico delle costruzioni, univoco e basato sui principi come quello della mia pdl, sotto forma di delega per legge-quadro nazionale che racchiuda edilizia e urbanistica; con questo andremo a superare tutte le norme stratificate dal 1942 ad oggi. È fondato su principi chiari e mette al centro la progettazione con chiare indicazioni relativamente a: responsabilità ambientale, equità sociale e soprattutto sostenibilità economica. Rappresenterebbe il passo decisivo perché, come scritto nella proposta, si unificano criteri, modulistica, sportelli amministrativi con il supporto della tecnologia informatica, si semplificano i processi e si rende automatica anche la trasparenza. Bisogna insistere anche sul principio della fiducia incentivando le autocertificazioni con premialità e punizioni severe per dichiarazioni falsi. Una volta approvato, è fondamentale avere il coraggio di abrogare tutta la stratificazione delle norme del settore”, spiega Mazzetti.

Può fare una stima di quanto può essere costato al settore e alle casse statali il blocco dell’edilizia e dell’urbanistica in termini di mancati investimenti e assenza di concorrenza?

“La perdita economica sicuramente sarà eccezionale, diretta e indiretta, ma ancor maggiore sarà quella della credibilità degli operatori del settore privati e pubblici e di conseguenza il sistema stato. Sarà una perdita anche per la competitività delle nostre PMI e una perdita di chance di modernizzare i nostri abitati, che sono vetusti dal punto di vista immobiliare ma anche dal punto di vista della gestione dello spazio circostante (mobilità, ambiente, sicurezza, servizi, commercio). È una prospettiva limitata che un paese membro del G7 non può permettersi. Inoltre, andremo a perdere valide professionalità e tecnologie, che, non trovando spazio qui, si trasferiranno fuori dai nostri confini”, dice la deputata di FI.

Quale impatto potrebbe avere questa inchiesta sulla “reputazione” e sui profitti del settore, già messo alla prova dal Superbonus?

“A malincuore da decenni il settore è nella “lista nera” per le valutazioni economiche e finanziarie per un giustizialismo crescente alimentato da una parte politica, opposta alla mia, che per invidia sociale e per accanimento nei confronti di un sano capitalismo voleva distruggere il settore degli impresari edili non capendo che, senza di loro, milioni di persone avrebbero perso il posto di lavoro: noi non ci stiamo a questa narrazione! Il Superbonus che, come concetto, in parte ho sostenuto, benché fosse fatto in modalità e tempistiche scellerate, in un momento particolare per la nostra nazione, era fondamentale per far ripartire il settore in modo veloce. Come succede talvolta, ci sono state delle truffe ma non è certamente per questo che dobbiamo chiudere con gli incentivi per efficientare gli immobili introducendo premialità direttamente proporzionali alle migliorie eseguite e indirettamente al reddito personale, consapevoli che una fetta di persone non hanno copertura economica e finanziaria e a ciò si può ovviare solo con la cessione del credito e lo sconto in fattura”, sottolinea la responsabile nazionale del dipartimento Lavori Pubblici di FI.

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