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Bolivia

Bolivia al voto, sfida Paz-Quiroga per la presidenza. Dopo 20 anni il Paese vira a destra

Per la prima volta dopo 20 anni la Bolivia si prepara a eleggere un presidente di destra. In settimana la consultazione popolare ha sancito un ballottaggio finale tra due candidati presidenti entrambi di destra 

Con il voto al ballottaggio di oggi, si chiude l’era del Movimento al Socialismo (Mas), dopo quasi 20 anni ininterrotti alla guida della Bolivia. I due candidati Rodrigo Paz Pereira e Jorge Tuto Quiroga provengono entrambi da ambienti vicini alla destra del Paese sudamericano.

Il voto si tiene tra le proteste dello storico presidente Morales – ex sindacalista dei cocaleros delle Ande e già presidente dal 2006 al 2019, prima che la Corte Costituzionale lo dichiarasse ineleggibile -, che ha chiamato i suoi al voto nullo per boicottare le elezioni, riuscendo a convincere il 19% dei votanti.

LA BOLIVIA VIRA A DESTRA

I due candidati che sfideranno saranno il senatore di centrodestra Rodrigo Paz, candidato del Partido Demócrata Cristiano, e Jorge “Tuto” Quiroga, che corre con Alianza Libre,.

Paz del Partido Demócrata Cristiano ha ottenuto il 32,15% delle preferenze davanti a Quiroga di Alianza Libre con il 26,87%. Terzo l’imprenditore milionario Samuel Doria Medina di Alianza Unidad (19,86%) che sosterrà Paz.

Solo quarto l’esponente di sinistra e presidente del Senato Andronico Rodríguez di Alianza Popular, ex delfino di Evo Morales. Alle elezioni erano chiamati alle urne più di 7,9 milioni di elettori. Per evitare il ballottaggio i candidati avrebbero dovuto superare il 50% o il 40%.

UN PAESE AL COLLASSO

Il voto si svolge in un contesto di grave crisi economica del paese.

La Bolivia e i suoi 12 milioni di abitanti affrontano una carenza di carburante, un’inflazione al 17% e gravi carenze di carburante e valuta straniere e il malcontento nei confronti dell’attuale partito di governo è molto forte.

Oltretutto, il Paese ha recentemente assistito a un colpo di Stato durato solo 3 ore, interpretato Moraes come una messinscena per rafforzare la presidenza Arce (e indebolire la sua influenza).

Nel giugno 2024 I militari guidati dal comandante dell’esercito Juan José Zuñiga avevano di sfondare con un carro armato le porte del palazzo del governo, ma il presidente Arce aveva bloccato l’azione militare nominando un nuovo comandante delle forze armate, José Wilson Sánchez, che aveva poi ordinato il ritiro dei militari.

CHI È PAZ

57 anni, già sindaco della città di Tarija, figlio dell’ex presidente Jaime Paz Zamora è nato in Spagna ed è stato candidato senatore nella lista dell’ex presidente Quiroga. E’ il candidato del Partito democratico cristiano di centro-destra e si è presentato come un “outsider”. Tra i suoi slogan “capitalismo per tutti, non solo per pochi”, tagli alle tasse, lotta alla corruzione, agevolazioni fiscali, programmi di credito e ridistribuzione di fondi alle regioni. Ha ottenuto i consensi sia tra i sostenitori del Mas, delusi dalle lotte interne, sia nell’elettorato conservatore. La popolarità è arrivata scegliendo come vice Edman Lara, un ex poliziotto diventato “influencer” sui social con migliaia di followers, noto per le sue denunce dei casi di corruzione nella polizia. Paz ha costruito la sua campagna rifiutando le ricette di austerità proposte dall’opposizione di destra, più moderato di Quiroga, ha un programma più moderato.

CHI È QUIROGA

65 anni, Jorge “Tuto” Quiroga ha ricoperto brevemente la carica di presidente ad interim dal 2001 al 2002. Studi gesuiti e laurea in Ingegneria industriale e amministrazione aziendale negli Stati Uniti. Inizia la sua carriera professionale ad Austin, in Texas, come dipendente della multinazionale IBM, per poi approdare al Fondo Monetario Internazionale. Nel 1992 a 32 anni, il presidente Jaime Paz Zamora lo volle Ministro delle Finanze. Militante del partito conservatore Azione Democratica Nazionalista (ADN), guidò nel 1993 la campagna presidenziale del generale Hugo Banzer Suárez, ex dittatore responsabile di gravi crimini durante l’Operazione Condor. Nel 1997 fu candidato alla vicepresidenza accanto a Banzer e quando nel 2001 si dimise per problemi di salute Quiroga assunse la presidenza della Bolivia fino al 2002. Punta su misure rigide con tagli alla spesa pubblica, smantellamento dello Stato sociale, riforme sostenute dal FMI, privatizzazioni e apertura agli investitori stranieri soprattutto nel settore del litio, la cancellazione dei sussidi per il carburante, la vendita delle aziende pubbliche e una serie di accordi con aziende straniere. A livello internazionale, sostiene che il paese debba allontanarsi dai suoi alleati tradizionali, Cuba, Venezuela e Nicaragua, per migliorare le relazioni con Stati Uniti e Unione Europea.

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