Sea Future 2025 finisce bersaglio degli attacchi dei manifestanti. Le accuse di militarismo e la difesa dell’industria
“Sea Future Genocidio”. Così recitava uno striscione esibito dai manifestanti del Comitato Riconvertiamo Seafuture nel corso di un corteo di protesta contro la nona edizione della fiera internazionale delle tecnologie marine organizzata da Fincantieri. Un accostamento che tradisce un pregiudizio nei confronti di un settore strategico per il sistema Paese e di una manifestazione che riunisce tutte le diverse anime della Blue Economy: pesca, acquacoltura, turismo costiero, trasporto marittimo, energie marine rinnovabili, biotecnologie blu, tecnologie marine per il monitoraggio, robotica subacquea, oltre che difesa.
SEA FUTURE NON E’ SOLO DIFESA
Gli investimenti e le norme necessari per accelerare la ricerca, le nuove tecnologie marine, le infrastrutture sottomarine e l’Intelligenza Artificiale. Sono questi i veri protagonisti di Sea Future, secondo Giovanni Lorenzo Forcieri, presidente del Distretto Ligure delle Tecnologie Marine, già Sottosegretario al Ministero della Difesa.
“Il successo di Sea Future ha smentito le critiche. Protagonisti di Sea Future non sono le armi ma il mare. La difesa è solo uno dei settori dell’economia del mare, che vale 13 miliardi di valore aggiunto e il 15% dell’occupazione nazionale. L’abbinamento tra Sea Future e il genocidio non rende onore agli organizzatori di queste manifestazioni”, ha detto Forcieri nel corso della manifestazione.
LA DIFESA COME VETTORE DI CRESCITA
Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sottolineato che il settore Difesa è un “vettore di crescita economica e di benessere sociale. Sea Future è “un laboratorio di idee, vetrina di eccellenza e ponte verso il futuro”, ha aggiunto il ministro.
La difesa è un’area di innovazione costante, secondo l’ad di Fincantieri Pierroberto Folgiero.
“La nostra produzione è dual use. Gli underwater servono anche per il civile”, ha precisato Folgiero nel corso della rassegna in Arsenale, sottolineando che le soluzioni di questo tipo consentono di anticipare i bisogni di entrambi i settori e di evolvere l’offerta.
PAROLA ALLE ISTITUZIONI LOCALI
Lo stesso Presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, ha richiamato “l’importanza della blue economy” e la ricaduta occupazionale della difesa sul territorio ligure.
Il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, ha difeso la libertà d’opinione e di manifestare, ma non di occupare una parte di città”.