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Regionali Campania, FdI sceglie Cirielli, ma Forza Italia frena. Ecco perché

A un mese e mezzo dalle Regionali in Campania, Fratelli d’Italia ha individuato in Edmondo Cirielli il candidato giusto per contendere Palazzo Lucia al campo largo. Via libera anche dalla Lega, ma a tenere banco è la reazione di Forza Italia, che blocca sul nascere qualsiasi ufficialità

Già da un po’ circolava la voce di una sua possibile candidatura come candidato di centrodestra (Fdi, Lega, Forza Italia). Ieri una nota partita direttamente da via della Scrofa sembrava poter chiudere la lunga telenovela e lanciare la corsa del viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli come guida della coalizione in Campania, in vista del voto ormai imminente, fissato al 23 e 24 novembre prossimi.

IL GELO DI FORZA ITALIA SU CIRIELLI

“Profondamente radicato sul territorio, ha esperienza e la necessaria capacità per poter affrontare la sfida non semplice di ridare alla Campania lo stesso buongoverno che Giorgia Meloni sta dando alla nazione insieme agli amici alleati del centrodestra” scrive nella nota Fratelli d’Italia. Parole a cui il viceministro ha risposto: “Lo faccio con orgoglio per la mia terra e anche perché sono convinto che il centrodestra possa dare una diversa possibilità alla Campania”. Ma la verità è che lui stesso non era convinto, e avrebbe avuto pronto il nome del figlio per il Consiglio regionale, mentre lui sarebbe rimasto volentieri a occuparsi delle faccende al ministero, come ricostruisce il Corriere.

Dalla Lega arriva la benedizione, ma da Forza Italia è il gelo. L’onere di bloccare sul nascere l’ufficialità della candidatura di Cirielli ricade su Maurizio Gasparri: “Nessuna preclusione alle proposte dei nostri alleati per la Campania, ma faremo le nostre valutazioni negli incontri previsti nelle prossime ore”. Come a dire che tutto è ancora da vagliare. Poi anche il portavoce nazionale Raffaele Nevi precisa che manca l’ok di FI, infine il coordinatore campano Fulvio Martusciello invita innanzitutto Cirielli a chiedere “scusa per gli insulti rivolti a Silvio Berlusconi e riportati nel libro Fratelli di chat”. Insomma, la situazione non si sblocca, anche se la fuga in avanti di Fratelli d’Italia pare presagire una forte volontà di imporre il candidato. Alcune ricostruzioni parlano di un comunicato diffuso per forzare la mano, figlio anche del fastidio dei vertici della Fiamma per il trionfo degli azzurri in Calabria, proprio a spese del partito di Meloni. Cirielli però ragiona già da candidato in pectore: si parla di 8-9 liste già pronte, con Sangiuliano capolista.

LODO CIRIELLI

Qualora incassasse il placet degli azzurri e sapendo di non avere comunque molte speranze in Campania, Cirielli preferirebbe rinunciare al seggio campano immediatamente in caso di sconfitta per tornare a Roma, ma anche questo punto è motivo di attrito: nell’alleanza c’è chi vorrebbe che prendesse pubblicamente l’impegno a restare in Consiglio regionale come capo dell’opposizione in caso di sconfitta. L’ipotesi paventata è quella di un “lodo Cirielli”: in Campania fino al 2027 in Consiglio regionale, poi un seggio blindato alle prossime politiche, per tornare a Roma. Ma le acque sono agitate nel centrodestra, al contrario del fronte opposto dove la scelta su Roberto Fico, ex presidente della Camera del M5s, è stata presa da tempo.

LA STRATEGIA DEL “FALLIRE BENE”

Nelle poche settimane di campagna elettorale a sua disposizione il viceministro degli Esteri potrebbe usare la leva delle contraddizioni del centrosinistra in Campania su diversi temi, in particolare quello della sanità: liste d’attesa, piano ospedaliero regionale, affollamento nei Pronto Soccorso, situazione delle Aziende sanitarie locali. Ma se il fallimento, come si prospetta del centrodestra, potrebbe essere una strategia a favore del viceministro, per Cirielli il fallimento sarà il trampolino per un salto ampio nel teatro politico nazionale. A maggior ragione, se in questi tre anni il generale ha saputo costruire e consolidare un asse con il Quirinale, come ricostruisce Il Foglio.

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