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Chi è Elizabeth McCaul, il nuovo membro della Sovrintendenza dello IOR

Elizabeth McCaul entra nel board che sovrintende allo Ior. Ecco il suo profilo

Lo Ior (Istituto per le Opere di Religione) l’ente vaticano che gestisce le attività finanziarie della Santa Sede ha annunciato la nomina di Elizabeth McCaul come nuovo membro del Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto. Il board è composto da sette membri. Prenderà il posto di Lord Micheal Hintze.

CHI È ELIZABETH MCCAUL

Laureata alla Boston University, Elizabeth McCaul ha iniziato la sua carriera nel 1985 alla Goldman Sachs dove si è specializzata in energia e project financing. Ha ricoperto il ruolo di sovrintendente delle banche dello Stato di New York dal 1997 al 2003 e posizioni dirigenziali nel Promontory Financial Group, una società di IBM.

Vanta dunque una profonda esperienza nella supervisione delle politiche di governance e di gestione del rischio, con particolare attenzione alla resilienza digitale nel settore bancario. Nel 2019 è stata eletta membro del Consiglio di Vigilanza della Banca Centrale Europea. Jean-Baptiste de Franssu, Presidente del Consiglio di Sovrintendenza dello Ior, ha commentato la nuova nomina definendola “un prezioso valore aggiunto per l’Istituto”.

GIÀ AL LAVORO SULLE FINANZE VATICANE NEL 2013

Elizabeth McCaul aveva già lavorato per il Vaticano e in un periodo non facile dal punto di vista finanziario. Era il 2013, nel pieno dell’operazione di revisione dei conti vaticani disposta Papa Francesco, ed McCaul era alla guida della divisione europea della società di consulenza Promontory, che avrebbe dovuto mettere ordine nei bilanci d’Oltretevere.

Il suo lavoro fu molto apprezzato: 8 milioni di euro fu la sua parcella. All’incontro con l’allora presidente dello Ior, Ernst von Freyberg, si narra che si presentò con una lettera scritta dal suo parroco di New York, una sorta di  “referenza morale” che ne attestava la fede e la dedizione familiare (ha sette figli).

UN SEGNALE DEL NUOVO PONTIFICATO

In molti hanno visto in questa decisione, la prima del nuovo pontificato, un rinnovamento della gestione finanziaria del Vaticano. Affidandosi a professionisti di rango europeo il papa ha fatto una scelta pragmatica, anche in vista di una riforma interna allo Ior che auspicava anche Francesco.

LA DECISIONE DI PAPA LEONE XIV

Risale a inizio ottobre la decisione di papa Leone XIV di togliere allo Ior l’esclusività degli investimenti vaticani con il Motu Proprio “Coniuncta Cura”. Una riduzione di potere dell’ente che papa Francesco aveva potenziato per evitare operazioni azzardate (vedi l’acquisto immobiliare di Becciu del 2014). Con il Motu Proprio Leone XIV ribadisce il principio della “mutua collaborazione” tra gli enti della Curia Romana nella gestione dei beni finanziari della Santa Sede e dà più poteri all’Apsa (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), che potrà decidere se affidarsi allo Ior o a intermediari esterni, italiani o internazionali, se giudicati più efficienti o convenienti dal Comitato per gli Investimenti. Lo stesso Santo Padre nel documento evidenzia come “siano consolidate le disposizioni succedutesi nel tempo e siano ben definiti i ruoli e le competenze di ciascuna Istituzione”.

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