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Elezioni Cile

Elezioni Cile, ecco chi sono i candidati al ballottaggio: la comunista Jara sfida l’ultraconservatore Kast

Domenica 16 novembre si è votato il primo turno alle presidenziali in Cile: lla candidata del Partito Comunista Jeannette Jara e il rappresentante del Partito Repubblicano José Antonio Kast si giocheranno la presidenza nel ballottaggio del 14 dicembre

In Cile si va al ballottaggio: il voto per le presidenziali di ieri ha visto primeggiare la candidata del Partito Comunista Jeannette Jara, seguita dall’ultraconservatore e simpatizzante di Pinochet José Antonio Kast. I due si sfideranno al ballottaggio presidenziale del 14 dicembre.

COME SONO ANDATE LE ELEZIONI IN CILE

I risultati delle elezioni di ieri vedono Jara in testa con il 26,85% dei voti. Al secondo posto José Antonio Kast con il 23,92%. Ma la destra si è presentata frammentata e secondo gli analisti un voto compatto permetterebbe al candidato conservatore di trionfare al ballottaggio.

Oltre a Jara e Kast, erano candidati anche il populista Franco Parisi, protagonista di un vero e proprio exploit: con il suo 19,71% ha superato la destra tradizionale di Evelyn Matthei, ferma al 12,46%, e il candidato dell’ultra-destra Johannes Kaiser al 13,94%.

Secondo i primi risultati, la destra ottiene 76 dei 155 deputati e 25 dei 50 senatori. Unità per il Cile, la coalizione di centrosinistra, ottiene invece 61 seggi alla Moneda.

CHI È JEANNETTE JARA

Classe 1974, nasce nella zona nord di Santiago del Cile, in una famiglia popolare. A 14 anni aderisce alle Juventudes Comunistas. Nel 1999 diventa membro ufficiale del Partito Comunista cileno, entrando nel suo Comitato Centrale. Ha studiato Amministrazione pubblica all’Università di Santiago e Giurisprudenza all’Università Centrale. Come sottosegretaria alla Previdenza Sociale nel mandato di Michelle Bachelet promuove la legge per tutelare le famiglie con figli gravemente malati. A marzo 2022 viene nominata ministra del Lavoro e della Previdenza Sociale da Gabriel Boric. Durante il suo ministero vengono approvate la riduzione dell’orario lavorativo a 40 ore settimanali, la legge contro le molestie di genere, l’aumento progressivo del salario minimo. Il suo programma si basa su giustizia sociale e responsabilità fiscale, salari dignitosi, sicurezza, casa, salute pubblica e riforma delle pensioni.

CHI È JOSÉ ANTONIO KAST

Secondo i sondaggi, I sondaggi lo danno per vincitore al ballottaggio del 14 dicembre: sarà la terza Kast è  al suo terzo tentativo di insediamento nel palazzo de “La Moneda”. Otto anni fa nella campagna per presidenziali del 2021 aveva dichiarato: “Se Pinochet fosse vivo voterebbe per me”. Nato a Santiago nel 1966 da genitori tedeschi immigrati dalla Baviera nel 1950 per fuggire alla denazificazione della Germania. Suo padre Michael Kast Schindele era membro del partito nazista, fece fortuna grazie a una fabbrica di salsicce, Cecinas Bavaria. Uno dei 9 fratelli, Miguel diventa economista e sotto il regime di Augusto Pinochet è ministro del Lavoro e presidente della Banca centrale. Simpatizzante del dittatore, José Antonio studia legge alla Pontificia università cattolica e dopo aver aperto uno studio legale nel 1990, fa il  salto in politica. E’ deputato dal 2002 al 2018 per il partito conservatore Udi, nel 2017 si candida da indipendente alle presidenziali con il sostegno di ambienti nazionalisti, ultracattolici e militari e promettendo il perdono agli ex membri del regime di Augusto Pinochet che avessero superato gli 80 anni, anche quelli macchiatisi di gravi crimini. Vicino a Donald Trump, a Jair Bolsonaro e all’argentino Javier Milei, in quegli anni è stato accusato di non avere dichiarato dei fondi trasferiti a Panama. Promette mano dura contro la delinquenza e l’immigrazione clandestina.

SONDAGGI SI MA FINO A UN CERTO PUNTO

L’incognita di queste elezioni è data dal fatto che, per la prima volta dal 2012, il voto per queste presidenziali è obbligatorio. E quindi una larga parte di popolazione, circa 6 milioni di elettori, che negli ultimi anni si è astenuta andrà a votare. Dunque è molto difficile sapere in anticipo l’intenzione di voto. I due temi su cui si è fondata la campagna elettorale sono stati l’aumento della criminalità e l’immigrazione illegale. In Cile negli ultimi anni ci sono stati una forte immigrazione e un aumento dei crimini legati al narcotraffico. Secondo quanto riporta Agensir i dati ufficiali cileni parlano o di un raddoppio degli omicidi, che oggi sono 6 ogni 100 mila abitanti.

 

Fonte immagine Jeannette Jara: Wikipedia.org

Fonte immagine José Antonio Kast: Wikipedia.org

 

 

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