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Mattarella accende l’Italia olimpica: dal Quirinale il viaggio della Fiamma verso Milano-Cortina 2026

L’accensione della Fiamma Olimpica di Milano-Cortina 2026 da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 5 dicembre nella cornice di Piazza del Quirinale, inaugura un percorso simbolico che intreccia sport, storia nazionale e identità repubblicana. Un gesto che richiama la continuità istituzionale e riafferma il valore dello sport come linguaggio civile e universale.

La torcia olimpica, che verrà accolta al Colle il 5 dicembre, inizierà ufficialmente il suo viaggio il 6 dicembre, attraversando luoghi simbolo di Roma per poi percorrere 12.000 chilometri in 63 giorni, toccando 110 province italiane prima di arrivare a Cortina il 26 gennaio 2026. Una data che coincide con i settant’anni dell’edizione del 1956, uno dei capitoli più luminosi della storia sportiva del Paese. Il cammino si concluderà il 6 febbraio a Milano, allo Stadio di San Siro, durante la cerimonia inaugurale dei XXV Giochi Olimpici Invernali.

LO SPORT COME PATRIMONIO DELL’IDENTITÀ NAZIONALE

Non è casuale che il Quirinale sia il punto di partenza di questa narrazione. Fin dai primi anni della Repubblica, il Colle ha concepito lo sport non come semplice ornamento, ma come un linguaggio essenziale della vita democratica: un terreno comune su cui istituzioni e cittadini possono riconoscersi. Non solo rappresentanza, dunque, ma partecipazione attiva a un patrimonio che contribuisce a costruire l’identità nazionale. L’avvicinarsi dell’Olimpiade di Milano-Cortina riporta al centro questa tradizione, intrecciando memoria e futuro.

LONDRA ’48: EINAUDI E IL DOPOGUERRA

Il legame fra sport e Presidenza della Repubblica nasce nel dopoguerra: nel 1948, l’Italia, Paese sconfitto ma in piena ricostruzione democratica, fu invitata ai Giochi di Londra, riaffermando il proprio ruolo nel movimento olimpico. Il sorprendente quarto posto nel medagliere non rappresentò solo un risultato agonistico, ma il segnale che la rinascita nazionale era possibile. Il Presidente Luigi Einaudi colse la portata di quel momento e accolse gli atleti al Quirinale, conferendo ai loro successi un valore istituzionale e civile. Da quella stagione di rinnovata fiducia nacque l’assegnazione dei VII Giochi Olimpici Invernali a Cortina 1956, occasione per offrire al mondo l’immagine di un’Italia moderna e ospitale, in una cornice diventata parte del mito sportivo.

GRONCHI: IL VALORE CIVILE DELLO SPORT

Giovanni Gronchi, eletto presidente nel 1955, trasformò quell’evento in un simbolo del nuovo Paese: il 26 gennaio del 1956 arrivò a Cortina dopo una notte in treno per presenziare alla cerimonia inaugurale, sottolineando con la sua presenza la centralità dello sport per la giovane Repubblica. Quattro anni dopo, nel 1960, Gronchi aprì le Olimpiadi di Roma e visitò con Giulio Andreotti gli impianti destinati a trasformare la Capitale nella vetrina dell’Italia del boom economico. Fece del Quirinale una vera casa dello sport, organizzando nei giardini ricevimenti per le autorità estere, incontri con gli atleti e dialoghi con i giudici e delegazioni. Fu lui a conferire agli azzurri medagliati l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, sancendo per la prima volta il valore civile, oltre che agonistico, dei risultati sportivi.

CIAMPI E I GIOCHI DI TORINO

Nel corso dei decenni, il Colle ha continuato a valorizzare la dimensione etica dello sport come un motore di coesione nazionale. Quando nel 1999 il CIO assegnò a Torino i Giochi Invernali del 2006, il Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi accompagnò la candidatura con un messaggio che raccontava di un’Italia capace di innovare e di credere nel proprio futuro. Aprì i XX Giochi torinesi, incontrò gli atleti italiani e pranzò nella mensa del Villaggio Olimpico. Fu il primo Presidente a partecipare all’inaugurazione di un’Olimpiade all’estero, ad Atene nel 2004: durante il viaggio di ritorno apprese delle medaglie d’oro di Paolo Bettini e Aldo Montano, suoi concittadini livornesi, episodio emblematico della fusione tra orgoglio personale e sentimento nazionale che solo lo sport riesce a generare.

NAPOLITANO E MATTARELLA

Con Giorgio Napolitano, questa tradizione si consolidò ulteriormente. Da poco eletto, partecipò alla festa per la vittoria della Nazionale ai Mondiali di calcio del 2006. Nel 2012 visitò il Villaggio azzurro a Londra, alla vigilia della cerimonia di apertura dei XXX dei Giochi Olimpici, ribadendo l’importanza del sostegno istituzionale allo sport come strumento di unità.
Sergio Mattarella ha proseguito con coerenza su questa linea, mostrando costante vicinanza al mondo sportivo: dalla notte di Wembley, quando gli Azzurri vinsero gli Europei di calcio, ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 , dove attese sotto la pioggia il passaggio della delegazione italiana. Al Quirinale si svolgono numerosi incontri con atleti di varie discipline, valorizzando lo sport come strumento di inclusione, formazione civica e crescita personale. Nei suoi interventi, il Presidente richiama la funzione educativa dello sport per le giovani generazioni.

L’ACCENSIONE DELLA FIAMMA

Accendere la Fiamma Olimpica non è una semplice formalità, ma una dichiarazione d’intenti: riconoscere agli atleti il ruolo di ambasciatori del Paese e allo sport quello di diplomazia culturale. Milano-Cortina 2026 sarà un’Olimpiade a doppia anima: Cortina come memoria storica, Milano come proiezione nel futuro. Il percorso della torcia, attraversando il Paese, diventerà un mosaico collettivo di istituzioni, comunità e identità condivise. Ogni tedoforo, volontario e cittadino che accompagnerà il viaggio della Fiamma contribuirà a una narrazione unica: quella di un’Italia consapevole delle proprie radici, orgogliosa e pronta a proiettarsi nel futuro attraverso uno dei linguaggi più condivisi e più autentici della vita civile: lo sport.

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