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Pd, cambia lo Statuto? Ecco come Elly Schlein blinda la sua candidatura a premier

Elly Schlein convoca l’assemblea dem il 14 dicembre, in contemporanea alla chiusura di Atreju. Durante questa occasione il Pd potrebbe votare una modifica statutaria: la segretaria cerca il riconoscimento ufficiale da leader di coalizione. Storcono il naso i riformisti: sarebbe la seconda forzatura alle norme del Pd

Dopo il mancato confronto ad Atreju, la segretaria dem Elly Schlein gioca la carta dell’Assemblea nazionale. In cima all’agenda ci sarebbe una modifica statutaria per sancire definitivamente la candidatura di Elly Schlein in caso di primarie di coalizione, che sarebbe possibile anche grazie all’ammissione di Stefano Bonaccini e della sua area “Energia Popolare” nella maggioranza di partito.

LA SFIDA DI ELLY SCHLEIN (A DISTANZA)

Elly Schlein non sarà ad Atreju. Ha declinato l’invito della premier Meloni a un confronto a tre con il numero uno del M5S.

Ma la sfida ci sarà lo stesso e sarà a distanza. Il 14 dicembre, lo stesso giorno in cui la premier chiuderà la festa di Fratelli d’Italia, la segretaria del Pd terrà l’Assemblea nazionale del suo partito. Due comizi quasi in contemporanea, al posto del duello in diretta, che lei sognava di fare in casa di Fdi e che alla fine stava per trasformarsi in un boomerang. La leader dem proverà a ribattere alla premier sui temi dei salari bassi, del lavoro povero, della sanità al collasso, della manovra progetti del Pnrr al palo.

ELLY “INGLOBA” BONACCINI

Ma oltre ai temi, si prevede che l’assemblea sarà il teatro di due mosse strategiche per blindare la leadership di Schlein. Innanzitutto verrà ufficializzato  l’appoggio di Energia popolare di Stefano Bonaccini alla segreteria. Una strategia che permette di allargare la  maggioranza e dimostrare che non sono i “correntoni” a decidere le sorti del partito.

PERCHÉ SCHLEIN VUOLE CAMBIARE LO STATUTO DEL PD

La seconda mossa vede un voto compatto per modificare lo statuto del Pd al fine di blindare la candidatura della segretaria in caso di primarie di coalizione. La proposta di modificare lo statuto era stata lanciata a Montepulciano dalla deputata Michela Di Biase, che ha riassunto così il nuovo scenario: “Per lo statuto del Pd la candidata premier è la segretaria del partito e in caso di primarie di coalizione è la candidata delle primarie”.

Con le regole vigenti, infatti, il Pd ne potrebbe esprimere più d’una. Cambiando lo statuto, invece, Schlein si assicura di essere l’unica legittimata a confrontarsi con i candidati delle altre forze politiche del campo largo, schivando eventuali proposte di disturbo, prima tra tutte quella di Silvia Salis, la sindaca di Genova.

I RIFORMISTI SI OPPONGONO A MODIFICHE STATUTARIE

La proposta di modifica incontrerebbe la sicura opposizione dei riformisti. Secondo il gruppo che fa riferimento a vario titolo a Lorenzo Guerini, Pina Picierno e Graziano Delrio si tratterebbe infatti di una seconda grave forzatura, dopo l’ammissione della stessa Schlein alla corsa per la segreteria senza che fosse nemmeno iscritta al Pd.

 

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