ll dibattito sui conti dell’Asi continua: la lettera con la richiesta di rettifica dell’Agenzia Spaziale Italiana e la replica di Start Magazine
Nuovo capitolo nella vicenda relativa alla (strana) variazione di bilancio dell’Agenzia Spaziale. A poche settimane dalla pubblicazione dell’inchiesta di Start Magazine sulla prima variazione di bilancio 2025 e gli aumenti delle retribuzioni dei vertici, l’ASI ha inviato alla testata una richiesta formale di rettifica ai sensi dell’art. 8 della legge sulla stampa.
La redazione ha pubblicato la lettera dell’ASI e la controreplica dell’autore, Luigi Pereira: un botta e risposta che riaccende il dibattito sui numeri e sulla trasparenza dell’ente.
LA RETTIFICA DELL’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA: “BILANCIO IN EQUILIBRIO, NON IN ROSSO”
L’ASI contesta alcuni passaggi dell’articolo del 4 novembre 2025 e chiede la pubblicazione di una rettifica. Nella nota inviata ai sensi di legge l’Agenzia definisce “errate e fuorvianti” espressioni come “bilancio in rosso”, “deficit” o “bilancio caratterizzato da un equilibrio precario”, sostenendo che tali formule “tendono a trasmettere, ad un pubblico generico, un risultato “negativo” che non corrisponde alla realtà dei fatti gestionali-amministrativi”.
Nel documento l’ASI precisa che il bilancio «registra complessivamente un avanzo di amministrazione» e che «il disavanzo di competenza è interamente coperto dall’avanzo di amministrazione», concludendo che il quadro è conforme alla normativa e consente investimenti per il triennio 2025-2027. La lettera ribadisce inoltre che la richiesta non intende ledere il diritto di cronaca, ma mira «a garantire un’informazione corretta e completa al pubblico».
LA REPLICA DI PEREIRA
Luigi Pereira, autore dell’articolo contestato, risponde alla richiesta di rettifica facendo leva sui documenti contabili e sulle delibere: la prima variazione di bilancio 2025, approvata il 6 marzo, mostra un aumento delle entrate per 103,6 milioni nel solo 2025, compensato però da riduzioni nel 2026 e 2027; il saldo triennale resta positivo per circa 51 milioni, ma l’impianto strutturale — cioè il disavanzo di competenza — non cambierebbe.
«Il disavanzo di competenza previsto sul triennio pari a 2,1 miliardi di euro continua infatti a essere interamente coperto dall’avanzo di amministrazione vincolato presunto 2024 per 2 miliardi di euro circa», scrive Pereira nella sua replica.
Pereira sottolinea inoltre che l’avanzo “libero” stimato (16 milioni) sarà utilizzabile solo dopo il definitivo accertamento con l’approvazione del conto consuntivo 2024: un elemento, sostiene il giornalista, che spiega perché — al di là dei saldi formali — permangano dubbi sulla reale capacità dell’ente di programmare e spendere.
IL NODO SUI COMPENSI
La discussione si concentra anche sugli aumenti per i vertici: nell’articolo originario di Start Magazine venivano citati a titolo esemplificativo i casi del direttore generale Luca Salomone, che percepirebbe 264.000 € lordi annui, oltre dunque il limite previsto per manager delle PA fissato dal decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 all’articolo 23-bis, e quello del presidente Teodoro Valente, passato da 119.000 a 210.000 € in pochi mesi.
Sul punto, l’ASI considera “insussistente” la “situazione legata ai tetti di sforamento degli emolumenti dei vertici come debitamente documentato in sede di formale risposta a specifica interrogazione parlamentare sul tema”.
Interrogazione parlamentare su cui torna anche Pereira, il quale rilancia i quesiti sollevati in Aula: “l’aumento significativo delle retribuzioni dei vertici di un ente pubblico, talvolta oltre i limiti previsti dalla normativa, se collegato non a risultati straordinari ma al semplice avvicendamento della governance, solleva interrogativi infatti sul corretto allineamento con la missione istituzionale dell’ente, come ribadito dall’interrogazione parlamentare”.
“Resta quindi da capire – conclude Pereira – se le spiegazioni fornite dall’Agenzia e dal governo saranno ritenute sufficienti o meno a chiarire le discrepanze evidenziate”.

