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Manovra

Crisi. I provvedimenti di bilancio bloccati: cosa sono e perché sono importanti

L’apertura della crisi di governo ha fermato in commissione bilancio della Camera (dopo l’approvazione in Senato in lettura unica) i due provvedimenti fondamentali in materia di finanza pubblica: il ddl di assestamento di bilancio 2019 e di rendiconto 2018.

Il ddl di Assestamento, inoltre è stato adottato nell’ambito della negoziazione avviata dal Governo italiano con la Commissione europea, permettendo di scongiurare le procedura d’infrazione per debito eccessivo.

COSA SONO

Entro il mese di giugno di ciascun anno, il Ministro dell’economia e delle finanze presenta un disegno di legge ai fini dell’assestamento delle previsioni di bilancio, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi (entrate di bilancio non ancora versate nelle casse dello Stato) e dei residui passivi (impegni di bilancio non ancora pagati dallo Stato) accertata in fase di rendicontazione dell’esercizio finanziario scaduto.

Per tale ragione il disegno di legge di assestamento e quello del Rendiconto generale dello Stato vengono presentati al Parlamento contestualmente.

PERCHÉ SONO IMPORTANTI

Il “pacchetto” dei due ddl rendiconto e assestamento approvato dal Consiglio dei ministri, secondo il ministero dell’Economia, “certifica una correzione di 6,1 miliardi di euro”, comprese “le misure fuori dal perimetro del bilancio dello Stato, e del decreto-legge per il congelamento di 1,5 miliardi” per il minor utilizzo delle risorse per Reddito di Cittadinanza e Quota 100.

È prevista per quest’anno la riduzione dell’indebitamento netto dell’Italia di 7,6 miliardi rispetto alle previsioni del Def di aprile per effetto dei provvedimenti adottati dal Governo con il conseguente aggiustamento strutturale di bilancio pari a oltre 0,3 punti percentuali di PIL (a fronte di un peggioramento di 0,2 punti percentuali previsto nell’accordo di dicembre).

Più specificatamente nel 2019, il conto delle Pubbliche Amministrazioni ha registrato maggiori entrate tributarie e contributive per 3,5 miliardi di euro e maggiori entrate non fiscali – che comprendono gli utili e i dividendi – per ulteriori 2,7 miliardi.

Dal lato delle spese, l’assestamento di bilancio alloca maggiori risorse (1,15 miliardi) per finanziare l’integrazione del Fondo sviluppo e coesione, il finanziamento del TPL per 300 milioni, l’integrazione delle risorse per la misura “Card diciottenni” e per il funzionamento dell’Agenzia delle Entrate. Ulteriori risorse, per complessivi 204 milioni di euro netti, sono associate al Fondo politiche sociali, al funzionamento delle Università e al Fondo per il diritto allo studio. Tali maggiori spese sono parzialmente compensate da minori spese per erogazioni associate alle deferred tax assets (DTA) e minori interessi.

POSSIBILI SCENARI

Nel caso di un nuovo Governo senza elezioni, le attività sospese delle commissioni dovrebbero riprendere come previsto secondo la calendarizzazione prevista. Ma una nuova maggioranza potrebbe mettere in discussione i provvedimenti frutto dell’esperienza precedente rivedendo le priorità.

Riguardo all’Assestamento di bilancio ci si aspetta l’esame ed una approvazione in tempi non troppo lunghi alla ripresa delle attività parlamentari, anche con un nuovo Governo o una nuova maggioranza, in quanto il ddl pur non soggetto a scadenza, è rilevante ai fini dei saldi di finanza pubblica, e in caso di slittamento, viene riferito da fonti parlamentari, procederebbe comunque nell’ambito della sessione di bilancio con gli altri i provvedimenti collegati o propedeutici alla manovra.

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