Olidata esce dalla black list CONSOB: una storica azienda italiana dell’IT rinasce e torna protagonista del mercato digitale
Olidata S.p.A., storico marchio italiano dell’IT, si prepara a ripartire dopo quindici anni sotto la lente d’ingrandimento della CONSOB. La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ha ufficialmente revocato l’obbligo per la società di pubblicare mensilmente informazioni economico-finanziarie. L’azienda non è più “sorvegliata speciale”
OLIDATA FUORI DALLA BLACK LIST
Il provvedimento della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa – notificato il 16 luglio 2025 – sancisce, di fatto, l’uscita di Olidata dalla cosiddetta black list, lista che raccoglie le società a rischio in termini di trasparenza finanziaria. Un passo che non è soltanto tecnico, ma politico, industriale e simbolico: restituisce piena fiducia del mercato nei confronti di un’azienda che, nel corso degli anni, ha saputo rialzarsi, ristrutturarsi e rilanciarsi come punto di riferimento nel settore dei Digital Enabler.
A giustificare la revoca non è stata una semplice richiesta da parte del management, ma un impianto solido di risultati economici e finanziari positivi, certificati dalla società di revisione RSM S.p.A. nei bilanci consolidati 2022, 2023 e 2024. Tutti e tre gli esercizi si sono chiusi con giudizi favorevoli, senza rilievi, e con indicatori chiave in evidente miglioramento: contenuto indebitamento netto, stabilità patrimoniale, EBITDA in crescita e margini operativi in salute.
PERCHE’ E’ UNA BUONA NOTIZIA PER IL SISTEMA PAESE
L’esonero dagli obblighi di trasparenza mensile non implica un abbassamento della guardia. Al contrario, Olidata continuerà a integrare nelle proprie relazioni finanziarie – annuali e semestrali – dettagli specifici su indebitamento, rapporti con parti correlate, scostamenti dai piani industriali e altri indicatori strategici. La trasparenza, dunque, resta un valore guida, ma da oggi sarà calibrata su basi ordinarie e non più emergenziali. Il caso Olidata è importante poiché si inserisce in un contesto più ampio che riguarda la capacità del sistema Paese di accompagnare e sostenere processi di ristrutturazione industriale senza che questi si traducano in condanne definitive. Olidata non è più una “sorvegliata speciale”. E il segnale che manda al mercato è chiaro: con visione, trasparenza e determinazione, anche le aziende in crisi possono tornare protagoniste. Una lezione non solo per gli imprenditori, ma anche per la politica, chiamata ora a favorire – con strumenti normativi e incentivi mirati – processi di reindustrializzazione e trasformazione digitale.
PERCHE’ FUORI DALLA BLACK LIST
“L’uscita dalla black list di Olidata rappresenta un altro importante tassello,” ha dichiarato il Presidente Cristiano Rufini, sottolineando come questo traguardo vada ben oltre un semplice adempimento normativo. “È la dimostrazione tangibile – ha aggiunto – del lavoro svolto negli ultimi due anni e delle fondamenta solide su cui abbiamo costruito la nuova Olidata.”
Sulla stessa linea l’Amministratore Delegato, Claudia Quadrino: “Questa decisione rende merito all’impegno profuso dal management per risollevare una realtà che oggi si presenta come leader nel settore IT italiano. La fiducia riconquistata dalle istituzioni è per noi il miglior viatico per accelerare la crescita”.