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Afghanistan: l’affluenza alle elezioni in calo
L’articolo di Simone Acquaviva e Melania Malomo per il Cesi sulle elezioni in Afghanistan dello scorso 28 settembre
Sabato 28 settembre i cittadini afghani si sono recati alle urne per eleggere il nuovo Capo di Stato. Secondo le prime rilevazioni si dovrebbe assistere ad una nuova sfida tra i due leader dell’attuale governo di unità nazionale, il Capo di Stato uscente, Ashraf Ghani ed il Capo dell’Esecutivo, Abdullah Abdullah. In attesa dei risultati ufficiali, previsti per il 7 novembre, il dato più significativo fino ad ora emerso è quello riguardante l’affluenza, che si sarebbe attestata al di sotto del 20%, in netto calo rispetto alle ultime presidenziali del 2014.
AFFLUENZA BASSA ALLE ELEZIONI
Un’affluenza così bassa sembra essere sintomo della disaffezione dei cittadini verso le istituzioni democratiche, paralizzate in questi anni dalla rivalità tra Ghani ed Abdullah, ed incapaci di fornire risposte adeguate alle esigenze della popolazione.
PERICOLO VIOLENZE AI SEGGI
A pesare sulla partecipazione dei cittadini al voto, inoltre, ha sicuramente contribuito la minaccia di possibili attentati organizzati dall’insorgenza talebana, che negli ultimi diciotto anni hanno sempre colpito i seggi per dissuadere i cittadini dal prendere parte ad un processo di democratizzazione considerato dal gruppo espressione dell’influenza straniera nel Paese.
Tuttavia, le violenze ai seggi sono state più circoscritte rispetto a quanto accaduto in passato. Ciò potrebbe rispondere all’interesse del gruppo a non alienarsi il possibile favore della popolazione, in un momento in cui i talebani stanno cercando di tornare ad essere un interlocutore politico in Afghanistan e di ritagliarsi uno spazio di azione che li porti ad essere da principale attore dell’insorgenza interna a parte integrante delle istituzioni nazionali.
Articolo pubblicato su cesi-italia.org