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Allarme antitrust per le big tech. Biden ha scelto Lina Khan per la FTC

Lina Khan

Il commento di Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali, sulla nomina di Lina Khan

Il presidente Joe Biden ha annunciato la sua intenzione di nominare Lina Khan, studiosa di diritto e giovane leader nel crescente movimento antitrust tecnologico, come commissario alla Federal Trade Commission.

La scelta dimostra che l’amministrazione Biden si sta preparando ad affrontare delicate questioni antitrust per colpire alcune delle aziende più potenti e influenti dell’industria tecnologica, le cosiddette big tech.

Nel 2017, Khan ha scritto un articolo per lo Yale Law Journal intitolato “Amazon’s Antitrust Paradox“, che si è diffuso rapidamente nei circoli progressisti di politica economica.

Khan ha anche servito nella sottocommissione antitrust della Commissione giudiziaria della Camera durante la sua indagine pluriennale sul comportamento anticoncorrenziale nell’industria tecnologica.

La nomina di Khan segue la nomina di Tim Wu, un professore di diritto della Columbia, per lavorare sulla tecnologia e la politica della concorrenza al Consiglio economico nazionale.

Wu ha coniato il termine “neutralità della rete” ed è stato una voce importante sul tema della regolamentazione antitrust contro le big tech, in primis Amazon, Facebook e Google.

Abbiamo raccolto il commento di Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali.

“Mi sembra una scelta importante e condivisibile che dimostra consapevolezza circa una delle sfide più importanti che attendono la sua amministrazione: trovare un equilibrio tra il prestigio, i denari e la potenza che le big tech garantiscono agli Stati uniti d’America e che il mondo invidia loro e l’esigenza di scongiurare il rischio che l’oligopolio tecnologico che si è creato comprometta la democrazia in casa e all’estero nuocendo, peraltro, all’immagine e alla credibilità della sua amministrazione e degli Stati Uniti”, ha detto Scorza.

“Il fatto poi che la Khan sia una donna e giovane, almeno per gli standard di casa nostra, è un’altra bella notizia” – ha aggiunto. “Ora l’auspicio è che Biden mostri analoga consapevolezza a proposito del fatto che quegli stessi oligopoli di cui sembra aver compreso rischi e opportunità sono interamente basati sui dati e che, quindi, se si vuole governare efficacemente quel fenomeno occorre intervenire sulle regole in materia di protezione dei dati personali e sull’enforcement dei relativi diritti”.

Articolo pubblicato su ICINN.EU

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