Le elezioni europee di giugno hanno rivoluzionato il Parlamento Europeo. Cambiano soprattutto le strategie e…
L’Arabia Saudita che piace a Renzi è davvero così democratica?
Altro che il nuovo Risorgimento di cui parla Renzi, nell’Arabia Saudita di Mohammed Bin Salman continuano le denunce di Human Rights Watch per le torture e gli abusi in carcere, questa volta subite dalle attiviste che difendono i diritti umani
Alcune attiviste che difendono i diritti umani, in particolare quelli delle donne, sono state sottoposte a scariche elettriche, frustate, pestaggi e violenze sessuali nelle prigioni dell’Arabia Saudita. Molti quotidiani hanno ripreso il contenuto dell’ultimo rapporto di Human Rights Watch relativo al 2018, nel quale vengono riportare le testimonianze delle guardie carcerarie.
LE VITTIME
Una delle vittime delle torture saudite è Loujain al-Hathloul, avvocatessa che si è battuta per l’accesso delle donne al diritto a guidare, ma ci sono anche uomini, come lo scrittore Mohammad Al-Rabea, arrestato nel maggio 2018.
LA DENUNCIA
“Nuove prove che indicano l’uso di torture brutali su donne che difendono i diritti delle donne e altri detenuti di alto profilo mettono ancora più a nudo il disprezzo saudita per lo stato di diritto e il fallimento di qualunque credibile tentativo di indagare su queste accuse”, si legge in una nota di Michael Page, vicedirettore di Human Rights Watch MENA (Medio Oriente e Nord Africa).
“Lasciare che chi compie abusi la passi sempre liscia significa mandare loro il messaggio che possono torturare impunemente senza dover mai rispondere di questi crimini”, ha aggiunto Page.
I LUOGHI DELLE TORTURE
Il luogo delle torture sarebbe il carcere di Dhabhan, a nord di Gedda, ma ci potrebbero essere anche altre prigioni nascoste. Nei documenti raccolti si legge la testimonianza di una guardia carceraria che parla di molestie sessuali inflitti ad al-Hathloul. “Si divertivano a insultarla … infilando le mani nella sua biancheria intima o toccandole le cosce o sputandole e urlandole parole degradanti”. Già nel novembre 2018, le ong per i diritti umani avevano iniziato a segnalare violenze e torture nelle carceri saudite.
TUTTI GLI ABUSI SAUDITI
Nel 2020 l’Arabia Saudita ha ottenuto la presidenza del G20 nonostante le violazioni dei diritti umani siano una costante nella storia del paese. Restano ancora impuniti i funzionari di alto livello coinvolti nell’omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi nel 2018, ma decine di attivisti per i diritti umani e dissidenti politici rimangono in prigione o sotto processo per le loro critiche pacifiche al governo di MBS.
Fino al 2020, inoltre, la coalizione militare a guida saudita ha continuato una campagna di bombardamenti contro il gruppo ribelle Houthi nello Yemen, che ha incluso decine di attacchi aerei illegali che hanno ucciso e ferito migliaia di civili.