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Brexit, uscita del Regno Unito dall’Ue il 31 gennaio 2020

Brexit

Il Punto di Daniele Meloni per Start dopo l’approvazione del Brexit Bill, il disegno di legge proposto dal governo Conservatore di Boris Johnson per l’uscita del Regno Unito dall’Ue

Con 358 favorevoli e 234 contrari, la Camera dei Comuni ha approvato il Withdrawal Agreement Bill (WAB), il disegno di legge proposto dal governo Conservatore di Boris Johnson per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

LE ELEZIONI DELLO SCORSO 12 DICEMBRE

L’esito della votazione era scontato dopo la vittoria alle elezioni dei Tories di una settimana fa, ma Westminster ci ha abituato a più di una sorpresa. Stavolta invece tutto è filato liscio per il premier: 124 voti di maggioranza che lasciano ben sperare anche in viste dei prossimi passaggi della legislatura.

Il Regno Unito lascerà dunque l’Unione Europea il 31 gennaio prossimo. Il testo prevede anche l’impossibilità di estendere il periodo transitorio all’uscita oltre il 31 dicembre 2020. L’Aula dei Comuni ha stabilito inoltre che ulteriori dibattiti sul Brexit Bill si terranno dopo il periodo delle feste natalizie il 7, l’8 e il 9 gennaio. Dopodiché il testo dovrà essere approvato dalla Camera dei Lords e, infine, inviato al Parlamento Europeo per la ratifica finale.

MANTENUTA LA PROMESSA DI JOHNSON

Boris Johnson incassa il voto, e con esso mantiene la prima promessa nei confronti degli elettori che la scorsa settimana gli hanno dato fiducia. Il premier aveva annunciato che in caso di vittoria avrebbe portato il Brexit Bill in Aula già prima di Natale e così è stato. Al termine del voto i deputati conservatori lo hanno circondato per chiedergli di firmare i loro orders papers – ordini del giorno – per rimarcare la solennità del momento.

LE CRITICHE DELL’OPPOSIZIONE

L’opposizione non ha lesinato critiche al Governo: i deputati Laburisti hanno votato contro l’accordo, dopo che Corbyn ha dato ordine di bocciarlo. Ma secondo la Bbc il risultato finale della votazione indica che ci sono stati molti ribelli nelle file del Labour che hanno optato per l’astensione. Il ministro ombra per la Brexit dei Laburisti, Sir Keir Starmer, ha affermato che il progetto di legge è pessimo per gli interessi del Regno Unito. Starmer è dato favorito dai bookmakers per diventare il nuovo leader del partito. Anche i sindacati hanno espresso parere negativo dopo che è stata espunta dal testo la norma sul rafforzamento dei diritti dei lavoratori, presente invece nell’ultimo testo votato nella legislatura precedente. Secondo il TUC – la confederazione che raggruppa tutte le più importanti sigle sindacali britanniche – questa omissione porterà a un peggioramento delle condizioni di lavoro. I Tories hanno già risposto che la materia sarà trattata separatamente.

La fiducia della maggioranza conservatrice non sembra essere scalfita da queste critiche: in molti tra i Tories hanno postato sui social le immagini della lobby dove si riuniscono i deputati favorevoli al Bill affermando che non è mai stata così piena come in questi giorni. Cinquanta di loro hanno chiesto che la campana del Big Ben – sottoposto attualmente a lavori di ristrutturazione – suoni a mezzanotte del 31 gennaio per celebrare il momento.

 

Articolo pubblicato su startmag.it

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