L’ARRESTO
La notizia è trapelata dalla Narges Mohammadi Foundation, la fondazione intestata all’attvista iraniana. I suoi sostenitori venerdì hanno annunciato che la donna era stata “violentemente arrestata dalle forze di sicurezza e di polizia”. Su X anche il marito di Mohammadi, Taghi Rahmani, che vive a Parigi, ha dichiarato che la donna è stata arrestata durante la cerimonia.
Come riporta il Guardian un filmato mostra Mohammadi al microfono, mentre chiama la folla radunata, senza l’hijab indosso e scandendo il nome di Majidreza Rahnavard, un uomo impiccato dalle autorità iraniane a una gru in un’esecuzione pubblica nel 2022.
IL CONGEDO PER MOTIVI DI SALUTE
Non è un fulmine a ciel sereno: i suoi sostenitori e lei stessa avevano avvertito già da mesi che rischiava di essere rimessa in prigione dopo aver ottenuto un congedo nel dicembre 2024 per motivi di salute.
Il periodo di libertà di Mohammadi si è poi prolungato, grazie anche alla pressone degli attivisti e delle potenze occidentali. È rimasta in libertà anche durante la “guerra dei 12 giorni” tra Iran e Israele a giugno, continuando a impegnarsi in proteste pubbliche e apparizioni sui media internazionali, manifestando anche di fronte alla prigione di Evin a Teheran, dove era detenuta.
LE ACCUSE DEL GOVERNO IRANIANO
Narges Mohammadi stava scontando una pena di 13 anni e nove mesi con l’accusa di “collusione contro la sicurezza dello Stato” e “propaganda contro il governo iraniano”. Al momento dell’arresto era in sospensione condizionale della pena detentiva dal dicembre 2024.
Aveva sostenuto sin dall’inizio le proteste nazionali scatenate dalla morte di Mahsa Amini nel 2022. Ad agosto aveva raccontato al settimanale tedesco Der Spiegel che agenti dell’intelligence le avevano rivolto minacce di morte. Nell’intervista aveva inoltre accusato le autorità iraniane di aver intensificato la repressione sulla società civile dopo il cessate il fuoco di giugno con Israele.
LE CONDIZIONI DI SALUTE
Mohammadi ha subito diversi infarti in prigionia prima di essere sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenza nel 2022. Il suo avvocato, alla fine del 2024, ha rivelato che i medici avevano riscontrato una lesione ossea che temevano potesse essere cancerosa, poi rimossa.
I medici di Mohammadi avevano recentemente prescritto un’estensione del suo congedo per malattia di almeno altri sei mesi per effettuare visite mediche, tra cui il monitoraggio della lesione ossea, sedute di fisioterapia per riprendersi dall’intervento chirurgico e cure cardiache specialistiche.
“L’équipe medica che supervisiona la salute di Mohammadi ha avvertito che il suo ritorno in carcere, soprattutto in condizioni di detenzione stressanti e senza strutture mediche adeguate, potrebbe peggiorare gravemente il suo benessere fisico” ha dichiarato la Coalizione Free Narges a fine febbraio 2025.
CHI E’ NARGES MOHAMMADI
Mohammadi è stata incarcerata 13 volte e condannata cinque per un totale di oltre 30 anni di carcere
La sua ultima incarcerazione è avvenuta nel 2021 dopo aver partecipato a una commemorazione per una persona uccisa durante le proteste nazionali. Almeno un quarto della sua vita l’ha trascorso in carcere, tra brevi periodi di libertà e molti ricoveri in ospedale.
Narges Mohammadi è difensore dei diritti umani, autrice, giornalista, vicedirettrice, ingegnere di formazione e portavoce del Centro per i Difensori dei Diritti Umani (DHRC) in Iran.
Ha ricevuto numerosi premi internazionali per la sua instancabile lotta per i diritti umani, tra cui il Premio Nobel per la Pace 2023, il Premio Mondiale per la Libertà di Stampa UNESCO/Guillermo Cano 2023, il Premio PEN/Barbey per la Libertà di Scrivere 2023 e il Premio Reporter Senza Frontiere per il Coraggio 2022.
Non vede i suoi figli gemelli dal 2015, quando furono costretti a lasciare l’Iran all’età di 8 anni.

