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Cina, Messico, Canada, UE. Le guerre commerciali di Trump alla prova del COVID-19

Trump Covid

La tregua commerciale con la Cina è stata interrotta dal COVID-19 e Trump sembra molto più in difficoltà di Xi Jinping nella gestione della pandemia. L’economia mondiale passerà dalle elezioni americane di novembre, ma non solo

Nel saggio Più vicina. La Cina del XXI secolo pubblicato a giugno 2020 da Bordeaux, si trovano i dati del successo cinese nel mondo e si racconta di una Cina in ascesa mentre gli Stati Uniti sono alle prese con un duplice problema interno: Trump e il COVID-19. A dispetto dei propositi di The Donald di riequilibrare la bilancia commerciale e finanziaria americana, le misure tariffarie adottate negli ultimi anni nei confronti delle merci cinesi non hanno sortito gli effetti sperati. L’avvicinamento delle elezioni presidenziali americane previste per il 3 novembre 2020 ha spinto il presidente americano a cercare e trovare un’intesa con Xi Jinping.

LA TREGUA DI GENNAIO 2020

Nei sette capitoli dell’accordo di “Fase 1”, firmato a gennaio 2020, vengono elencati gli impegni che le parti sono chiamate a onorare con tanto di bilateral evaluation and dispute resolution arrangement per verificarne in corso d’opera l’implementazione e dirimere eventuali controversie. La Cina si impegna ad acquistare almeno 200 miliardi in più di prodotti americani all’anno, a rafforzare la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e ad abolire i trasferimenti forzosi di tecnologia dalle imprese americane che investono nel paese. È onore altresì delle parti evitare svalutazione competitive e manipolazioni del cambio. Gli Stati Uniti, da parte loro, si astengono dall’aumentare ulteriormente i dazi, ne mantengono su merci per un valore di 360 miliardi di dollari e li riducono su beni di consumo che valgono circa 120 miliardi di dollari di importazioni. Restano invece fuori dall’accordo il tema dei sussidi all’export, quello dei reati informatici, le questioni connesse al 5G e quelle militari. Le condizioni stipulate delineano quindi una tregua.

LA NUOVA GUERRA FREDDA

Dietro la tregua, però, la nuova guerra fredda continua. “Più le eccedenze commerciali cinesi persistono, maggiore sarà il rischio di nuove guerre commerciali”, ha scritto il Wall Street Journal in un articolo dell’8 luglio. “Contenendo i consumi – ha fatto notare il quotidiano americano – la Cina impone un eccesso di produzione al resto mondo, a scapito dei propri lavoratori e dei propri partner commerciali”. Oggi la Cina è impegnata in un duplice sforzo: all’interno del sistema vuole trasformare l’ordine internazionale post-1945 e al di fuori mira a costruire un ordine alternativo attraverso istituzioni embrionali, come la Banca dei Brics, la Banca Asiatica d’Investimento per le Infrastrutture e l’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai. Con la Nuova Via della Seta, che tanta attenzione ha suscitato negli ultimi tempi, si persegue l’obiettivo di integrare l’ordine internazionale mediante la costruzione di rotte terrestri e marittime che colleghino la Cina con gran parte del mondo. Il COVID-19 ha riacceso la tensione con gli Stati Uniti. A dispetto della guerra commerciale in pausa, Washington e Pechino hanno avviato una campagna di reciproche accuse sull’origine della pandemia alimentando teorie complottiste e alzando la tensione a livello internazionale. Restano quindi decisive per entrambe le parti le risposte politiche che all’incombente crisi economica verranno date a livello nazionale e internazionale.

LE ALTRE GUERRE COMMERCIALI DI TRUMP

Quali altre battaglie commerciali erano segnate nell’agenda di Trump prima dell’arrivo del COVID-19? Come ha riportato la BBC, la guerra commerciale Stati Uniti-Cina ha avuto “un effetto a catena” su altri paesi e sull’economia globale in generale. Il Fondo Monetario Internazionale ha detto che l’escalation della tensione commerciale tra le due superpotenze è stato uno dei fattori che hanno contribuito ad una “contrazione globale” del commercio, con conseguenze ancora sottostimate. Alcuni paesi avevano già avuto prova di gravi conseguenze indirette già prima della pandemia – soprattutto quelli che sono importanti partner commerciali per gli Stati Uniti o la Cina. La battaglia con la Cina fa parte di una serie di lotte commerciali che gli Stati Uniti hanno intrapreso con altri paesi nell’ultimo anno, anche con i suoi storici alleati. Trump ha imposto tasse sulle importazioni dal Messico, dal Canada e anche dall’Unione Europea, per incoraggiare i consumatori ad acquistare prodotti americani. Tutti questi paesi hanno reagito con tariffe sulle merci americane, di riflesso. L’arrivo e la risposta alla pandemia, come abbiamo visto negli ultimi mesi, ha tuttavia un grande bisogno di cooperazione e apertura internazionale, all’insegna della solidarietà.

cina-usa

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