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Come si spiegano gli incendi del Canada (che oscurano anche i cieli di New York)? Con il climate change
Il post di Riccardo Pennisi (Aspenia) sui copiosi incendi del Nordamerica
Qualcuno avrà già visto le foto di NewYork annegata in questa nuvola arancione. Si tratta del fumo degli incendi di proporzioni immani che stanno devastando il Canada da settimane. Sette cose da sapere, partendo dal fatto che è il riscaldamento globale a provocare eventi devastanti di tale eccezionalità.
COME SI SPIEGANO GLI INCENDI DEL CANADA?
1) I primi incendi sono scoppiati all’inizio di maggio. Al 13 giugno, ne risultano attivi 449 da un’oceano all’altro, di cui 226 dichiarati “out of control”.
2) 5 milioni di ettari di territorio sono andati in cenere. Si tratta dello 0,5% della superficie nazionale, e il doppio della media degli ultimi dieci anni. E l’estate, che di solito favorisce questo tipo di eventi, non è nemmeno cominciata. Solo nelle prime due settimane di maggio, sono state liberate nell’aria più di 20 milioni di tonnellate di diossido di carbonio, una quantità record.
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3) Le 13 province canadesi hanno in gestione autonoma il controllo degli incendi, quindi non c’è nessuna autorità nazionale in grado di coordinare gli interventi, né tantomeno di calcolare quanti pompieri o volontari siano occupati a combatterli, né ancora quali mezzi stiano usando. Ce n’è una che a richiesta distribuisce personale dove arrivano richieste d’aiuto.
4) In totale il Canada dispone di una cinquantina di Canadair antincendio. Ironicamente, l’azienda “Canadair” nacque proprio in Canada, nel 1944 per produrre aerei militari – soprattutto idrovolanti – e i velivoli che erano la sua specialità, quelli che possono aprire l’intera sezione di coda – ideali per fare fuoriuscire grandi quantità d’acqua, ad esempio – presero il suo nome. In Canada però nessuno chiama “Canadair” questi aerei: si dice solo in Europa.
5) Oltre 1000 vigili del fuoco stanno arrivando dall’estero per aiutare il Canada a spegnere gli incendi, oltre ai 700 già dispiegati – soprattutto da altri Paesi anglofoni come USA, Australia, Sudafrica e Nuova Zelanda. Sono diretti soprattutto nella provincia dell’Alberta. In Québec ne sono arrivati 100 dalla Francia, e altri 250 ne arriveranno da Spagna e Portogallo, Paesi spesso colpiti da incendi boschivi estivi. Le province canadesi stanno mettendo sotto contratto altre centinaia di pompieri, offrendogli una “formazione accelerata” (!).
6) Gli abitanti delle comunità autoctone canadesi, cioè i discendenti degli indiani d’America, sono i più esposti agli incendi, dato che sono insediati vicino alle foreste e lontani dai centri urbani. Muoiono per questa causa in una proporzione di 10 a 1 rispetto alla media della popolazione nazionale. Decine di migliaia di loro sono stati già evacuati da maggio, per fortuna senza vittime.
7) Un libro sul Canada in cui un Canadair gioca un ruolo inatteso e sorprendente? La versione di Barney, di Mordecai Richler 😉