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Il trattamento dei dati personali è al sicuro?

Flussi Dati Usa Ue

La Commissione europea ha avviato il processo per adeguare i flussi di dati tra Usa e Ue in termini di maggior sicurezza

Si chiama Data Privacy Network ed è il protagonista di un processo che vede lavorare a braccetto Unione Europea e Stati Uniti. La materia è delicata, parliamo dei dati personali e le novità degli ultimi giorni sono arrivate in risposta alle sollevazioni mosse dalla Corte di giustizia Ue di due anni e mezzo fa sul Privaty Shield.

Nel frattempo, negli Stati Uniti Joe Biden aveva firmato – il 7 ottobre scorso – un ordine esecutivo che unitamente ai regolamenti del procuratore Garland hanno dato seguito all’accordo Usa-Ue dello scorso marzo. Un nuovo quadro transatlantico per la privacy, promuovendo i flussi.

I FLUSSI DI DATI USA-UE SARANNO SICURI

A cosa dovranno attenersi le aziende? Dovranno gestire i dati personali eliminandoli quando non più necessari, garantirne la protezione se vengono condivisi con terzi. Di contro, i cittadini europei potranno accedere al ricorso in diversi modi, se riterranno di esser stati violati nel trattamento dei dati personali. Ricorsi cui potranno accedere anche in via gratuita mediante “un meccanismo di ricorso indipendente e imparziale, che include un nuovo tribunale di revisione della protezione dei dati”.

Negli Stati Uniti, “l’accesso ai dati europei da parte delle agenzie di intelligence sarà limitato a quanto necessario e proporzionato per proteggere la sicurezza nazionale”. Su questi nuovi riferimenti, le imprese europee potranno fare affidamento per i trasferimenti transatlantici dei dati.

I PROSSIMI PASSI

Stando all’annuncio della Commissione, adesso si dovrà attendere la procedura di adozione del progetto. La Commissione europea ha presentato il progetto di decisione all’EDPB, il Comitato europeo di protezione dei dati.

Poi, sarà la volta di un comitato con i rappresentanti degli Stati Membri. Verrà chiamato in causa anche il Parlamento europeo. Le revisioni del quadro Usa-Ue saranno, auspicabilmente, periodiche.

POSSIAMO STARE TRANQUILLI?

Non sembra convincere, tutto questo, Max Schrems. Che fu proprio il protagonista del ricorso che ha portato alla famosa sentenza Schrems II.

“Analizzeremo in dettaglio la bozza di decisione nei prossimi giorni. Poiché il progetto di decisione si basa sul noto ordine esecutivo, non riesco a vedere come questo sopravviverebbe a una sfida davanti alla Corte di giustizia. Sembra che la Commissione europea emetti decisioni simili più e più volte, in flagrante violazione dei nostri diritti fondamentali”, ha commentato su noyb.

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