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Cosa cambia con la nuova legge sui social media in Turchia

Canale Erdogan Bosforo

Approvata la nuova legge che conferisce al governo di Ankara maggiore controllo sui social media. L’articolo di Alberto Galvi per Notizie geopolitiche

Il parlamento turco ha approvato un controverso disegno di legge che conferisce al governo un maggiore controllo sui social media, suscitando preoccupazioni per la libertà di espressione nel Paese. Il governo sostiene che la legge è necessaria perché le società tecnologiche non hanno intrapreso azioni contro attività come molestie sessuali, gioco d’azzardo illegale, frode e sostegno al terrorismo.
Con questa nuova legge se le società di social media si rifiutassero di designare un rappresentante ufficiale, la legislazione imporrebbe multe salate, divieti pubblicitari e riduzioni della banda larga.

I rappresentanti locali sarebbero incaricati di rispondere alle richieste individuali di smantellare i contenuti che violano la privacy e i diritti personali entro 48 ore, in caso contrario hanno l’obbligo di fornire i motivi di tale rifiuto.

In base alla nuova legge i giganti dei social media come Facebook e Twitter devono assicurarsi di avere rappresentanti locali in Turchia e ottemperare alle ordinanze del tribunale per la rimozione di determinati contenuti. Con questa sentenza, la banda larga sarebbe ridotta, diventando così troppo lente da usare.

I principali parlamentari dell’opposizione del partito CHP (Republican People’s Party) hanno protestato contro la proposta di legge con cartelli raffiguranti l’emoji della mano rovesciata, che significa antipatia sulle piattaforme dei social media.
Il disegno di legge era stato appoggiato dal partito del presidente Erdogan, il JDP (Justice and Development Party), che ha la maggioranza dei seggi in parlamento con il suo partner minore di coalizione il MHP (National Movement Party).

Con la nuova legge le aziende potrebbero subire sanzioni, il blocco della pubblicità o avere una banda larga ridotta fino al 90 percento.
La legge, che si rivolge alle aziende del web con oltre un milione di visite giornaliere uniche, afferma anche che i server con i dati degli utenti turchi devono essere archiviati in Turchia.

La Turchia è il Paese che emette la maggior parte delle richieste di rimozione dei contenuti di Twitter e oltre 408mila siti Web sono bloccati nel Paese. Un tribunale turco a gennaio ha revocato il divieto sull’enciclopedia online Wikipedia dopo quasi tre anni.

A seguito di un colpo fallito nel 2016, la Turchia è uno dei Paesi al mondo con il maggior numero di giornalisti incarcerati.

Con questa nuova legge un maggiore controllo dei social limiterà anche l’accesso ad informazioni indipendenti o a critiche in un Paese in cui i media sono nelle mani di uomini d’affari accondiscendenti o controllati dallo Stato.
All’inizio di questo mese Erdogan si è impegnato a rafforzare il controllo del governo sui social media. Il presidente li ha spesso criticati nonostante abbiano un ampio seguito.

In Turchia i social sono un’ancora di salvezza per molte persone che li usano per accedere alle notizie, quindi questa legge segna una nuova era oscura della censura online.

La nuova legge entrerà in vigore dal 1 ottobre 2020 e in seguito all’approvazione del presidente Erdogan verrà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale.

 

Articolo pubblicato su notiziegeopolitiche.net

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