skip to Main Content

Cosa succederà in Libia dopo l’offensiva di Haftar su Tripoli?

A prescindere da quale sarà l’esito dell’offensiva, l’avanzata su Tripoli avrà pesanti ripercussioni soprattutto sul piano politico-diplomatico. L’analisi del Cesi

Il 4 aprile scorso, l’Esercito Nazionale Libico (ENL) guidato dal Generale Khalifa Haftar è giunto a Gariyan, 100 km a sud di Tripoli, avanzando poi verso la capitale e giungendo rapidamente alle porte della città. L’offensiva è stata però rallentata dallo schieramento rivale, composto dalle forze raccolte attorno al Governo di Unità Nazionale (GUN) del Primo Ministro Fayez al-Serraj, una coalizione eterogenea di milizie fino a quel momento rivali, ma unitesi in chiave anti-Haftar. Inoltre, a sostegno del GUN sono giunte alcune delle migliori milizie di Misurata, tra cui la Brigata 166 e la potente milizia Halbous.

LO STALLO IN LIBIA

Il sostanziale equilibrio tra le forze in campo ha quindi portato a un sostanziale stallo delle operazioni, concentrate nei quartieri di Ain Zara e Qasr bin Ghashir alla periferia meridionale di Tripoli. Tuttavia, la situazione resta piuttosto fluida, sia perché alcuni reparti tripolini, già in contatto con Haftar in passato, potrebbero essere indotti a schierarsi col Generale, sia, per converso, perché le lunghe linee di rifornimento dell’ENL ne mettono a dura prova la capacità di sostenere un’offensiva prolungata nel tempo.

Certamente, la conquista di Tripoli darebbe ad Haftar una carta in più per rivendicare un ruolo di primo piano all’interno del panorama politico libico, in ottemperanza al suo progetto di porsi come uomo chiave nella definizione del percorso per la soluzione della crisi libica.

LE CONSEGUENZE

Ad ogni modo, a prescindere da quale sarà l’esito dell’offensiva, l’avanzata su Tripoli avrà pesanti ripercussioni soprattutto sul piano politico-diplomatico. Ne è una dimostrazione l’annuncio del rinvio a data da destinarsi della Conferenza Nazionale sulla Libia, promossa dall’ONU e inizialmente prevista dal 14 al 16 aprile a Ghadames nell’ambito del processo di riconciliazione nazionale. Inoltre, appare piuttosto probabile che l’attacco a Tripoli dilapidi tutto il capitale di fiducia reciproca fra Est e Ovest del Paese, costruito con fatica negli ultimi anni di negoziati.

 

Articolo pubblicato su Cesi-italia.org

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top