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Chi sono i due comici russi che hanno beffato Meloni (e non solo)

Comici Russi Meloni

I comici russi Vovan e Lexus da anni con i loro scherzi mettono in imbarazzo i potenti. Non solo Meloni, dall’ex cancelliera tedesca al governo di Boris Johnson fino a Elton John

Sta facendo il giro del web rischiando di diventare un nuovo caso diplomatico la notizia, confermata da Palazzo Chigi, di uno scherzo perpetrato alla premier Giorgia Meloni da due comici russi, specializzati in burle telefoniche a leader mondiali e a celebrità internazionali.

Loro sono Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stoljarov, nome d’arte Vovan e Lexus, Lo scorso 18 settembre, prima dell’assemblea Onu, i due erano riusciti a mettersi in contatto con la premier italiana spacciandosi per il presidente della Commissione dell’Unione Africana, parlando di Africa, Ucraina, migranti. La notizia dello scherzo è stata diffusa in mattinata.

CHI SONO VOVAN E LEXUS, SOSTENITORI DI PUTIN

Sostenitori di Vladimir Putin, Vovan e Lexus da anni cercano di ingannare, in molti casi con successo, i politici stranieri e sono sospettati da alcuni media di legami con i servizi segreti di Mosca. Un’accusa questa sempre negata dai comici.

I due non sono nuovi nel farsi beffa dei grandi della Terra. Dall’ex cancelliera Merkel al ministro della difesa inglese, fino al presidente polacco Duda sono tanti i leader che si sono trovati in imbarazzo una volta venuto fuori lo scherzo.

COME I DUE COMICI RUSSI BEFFARONO MERKEL E IL MINISTRO DI BORIS JOHNSON

A inizio di quest’anno a cadere (parzialmente) nella trappola è stata Angela Merkel, quando ricevette una telefonata di un finto Petro Poroshenko, predecessore di Volodymyr Zelensky, con cui parlò della guerra in Ucraina senza però rivelare niente di nuovo rispetto a posizioni già note.

A marzo 2022 il governo di Boris Johnson si trovò in forte imbarazzo dopo la pubblicazione di una videochiamata beffa ricevuta nei giorni precendenti dal ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, rivendicata dai due popolari showmen radiofonici russi. Nella chiamata, Wallace, credendo per diversi minuti di parlare col primo ministro ucraino Denis Shmyhal sembrò affermare dire che il Regno Unito stesse esaurendo le armi anticarro ‘Nlaw’, fra le più  richieste dalla forze di Kiev da usare contro i mezzi corazzati russi.

ANCHE POWELL (FED) NELLA ‘TRAPPOLA’ DI UN FINTO ZELENSKY

Pochi mesi fa, ad aprile 2023, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell cade nella trappola di Vovan e Lexus che finsero di essere il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, intrattenendosi in una conversazione su più temi, dall’inflazione alla banca centrale russa. “Nessuna informazione riservata è stata discussa” precisò in gran fretta allora la Fed.

Indagini vennero avviate dopo una telefonata beffa di un finto Macron al presidente polacco Andrzej Duda mentre il premier canadese Justin Trudeau si trovò ad ascoltare al telefono i consigli di Greta Thunberg, la giovane attivista per il clima svedese, tra cui quello di far uscire il Canada dalla Nato al più presto.

Di uno scherzo fu vittima anche il compianto David Sassoli cui fecero credere di parlare con la leader dell’opposizione bielorussa Svetlana Tikhanovskaja e con il presidente lituano Gitanas Nauseda.

I DUE COMICI RUSSI FECERO CREDERE DI PARLARE CON PUTIN DI LGBTQ

Ma non solo politici. Otto anni fa, nel 2015, Elton John annunciò su Instagram di aver ricevuto la chiamata di Vladimir Putin. Il presidente russo era disposto a incontrarlo per discutere con lui dei diritti Lgbtq. Un “momento meraviglioso” lo definì la celebrità inglese, un momento però durato poco.

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