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In che modo Hamas sta vincendo la guerra mediatica nei Paesi arabi

Hamas

Hamas sta riuscendo a imporre il proprio storytelling nelle popolazioni arabe, influenzando e condizionando l’opinione pubblica

Israele ha invaso Gaza, e la temuta discesa di Hezbollah e dell’Iran nel conflitto non c’è stata. E nemmeno l’insurrezione dei palestinesi in Cisgiordania. Ma Hamas una guerra la sta vincendo: quella della narrazione mediatica nei Paesi arabi. Non è poco. Ed ecco come:

📢 Tre settimane di bombardamenti devastanti di Israele su Gaza hanno spinto l’opinione pubblica in generale a simpatizzare con la popolazione della Striscia, e in particolare quella del Medio Oriente – tanto che tutti i Paesi arabi, compresi quelli che hanno siglato gli Accordi di Abramo con Israele, si sono schierati per il cessate il fuoco nel voto all’ONU di venerdì 27. Contro Israele.

📢 Hamas ha prodotto una serie di video mirati a mostrare all’audience l'”umanità” del gruppo. Alcuni con bambini israeliani incontrati nel raid del 7 ottobre. Altri con gli ostaggi. Questi contenuti sono stati ignorati o disprezzati in Occidente e Israele, ma hanno avuto successo sui canali social arabi. L’orientamento generale, ora, è che “Hamas non è disumano come l’ISIS”.

PER AL-JAZEERA HAMAS COMBATTE PER LA RESISTENZA CONTRO L’OCCUPAZIONE

📢 Al-Jazeera, il network degli emiri del Qatar, ha più telecamere di tutti a Gaza. I suoi commentatori hanno adottato il vocabolario di Hamas, per esempio parlando di “combattenti per la resistenza” contro “l’occupazione”. I corpi intrappolati, i lutti e la disperazione dovuti ai bombardamenti israeliani sono stati mostrati in abbondanza.

📢 Molti giornalisti di base a Gaza simpatizzano per Hamas; alcuni di loro hanno perso parenti e figli piccoli durante i bombardamenti israeliani sulla Striscia. Le loro storie sono state diffuse in diretta e sui social. Persino i network Al-Arabiya (dei Sauditi) e Sky News Arabia (degli Emirati – ossia due Paesi diplomaticamente vicini a Israele), su pressione del pubblico, hanno dovuto abbandonare la linea critica con Hamas che avevano adottato inizialmente. Qualcuno ha persino cominciato a chiamare le vittime di Gaza “martiri”.

TRA I PALESTINESI L’ATTACCO DI HAMAS E’ VISTO COME UN’AGGRESSIONE

📢 Tra i palestinesi, l’attacco di Hamas è visto non come un’aggressione, ma come la risposta obbligata ad anni di umiliazioni, violenze e sconfitte imposte per anni da Israele e dai suoi alleati. La maggioranza la pensa così, ed è una prova della vittoria politica di Hamas sui rivali di Fatah, al potere in Cisgiordania. Perfino Mahmoud Abbas, il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, rifiuta ormai di criticare Hamas – le cui bandiere sono quasi le uniche che sventolano nelle dimostrazioni e negli scontri a fuoco a Nablus, Jenin, Hebron e Ramallah.

📢 Infine, la pretesa di Israele – sulla cui linea hanno seguito i rappresentanti americani – di “distruggere Hamas” con la loro operazione a Gaza, sta diventando un boomerang, in questo senso. Le opinioni pubbliche arabe si stanno convincendo che ciò che si vuole distruggere davvero sia Gaza stessa, non Hamas. E in tal modo, cacciare per sempre la gente che ci vive.

Leggi anche: La Stampa e Repubblica divise sulla crisi di Gaza

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