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Ecco come Putin usa Durov come arma contro l’UE e l’Ucraina

Ucraina Disinformazione

Putin vuole trasformare l’arresto di Durov in un’arma in più contro la guerra all’Ucraina e all’Occidente. Ecco come

La “Fortezza Russia” cerca di sfruttare l’arresto di Durov per rinforzarsi ancora di più con nuovi sostenitori della guerra in Ucraina, gettando fango sull’Occidente. Infatti, il leader del Cremlino ha messo in campo una massiccia campagna di informazione per sfruttare a suo favore l’incriminazione del miliardario di origini russe che ha lasciato il Paese per trasferirsi a Dubai e fondare Telegram.

PUTIN: SEI CON NOI O CONTRO DI NOI

L’indagine su Telegram sarebbe la dimostrazione che la libertà di parola tanto sbandierata dall’occidente è in realtà una menzogna, secondo i media russi. Il passaggio dalle critiche all’occidente alla colpevolizzazione dei simpatizzanti è breve.

Chiunque si innamori dei “falsi” valori occidentali è additato come un potenziale traditore dalla stampa russa. Un traditore che avrebbe vita breve anche in Europa, dove rischierebbe di fare la fine di Durov, secondo la propaganda di Putin.

DUROV, DA ZUCKEMBERG RUSSO A TRADITORE

Il Mark Zuckerberg russo è passato da eroe cosmopolita a traditore dei valori russi. Un

L’imprenditore tecnologico di origine russa, con i suoi molteplici passaporti e le ambizioni globali per la sua piattaforma di messaggistica, era un tempo idolatrato dai russi cosmopoliti che, prima del conflitto in Ucraina, avevano scommesso il loro futuro sui legami con l’Occidente, lavorare in imprese multinazionali e viaggiare per il mondo.

Una scelta condivisa da diverse persone che hanno perso il lavoro dopo che Mosca ha inviato truppe in Ucraina nel febbraio 2022, molti hanno perso il lavoro quando le imprese multinazionali si sono ritirate e centinaia di migliaia di persone sono fuggite dalla Russia per costruire una nuova vita altrove.

“Lui è russo, quindi imprevedibile e pericoloso. Di sangue diverso. Sicuramente non Musk o Zuckerberg”, ha detto Dmitry Medvedev, ex presidente russo.

“Questa sarà una buona lezione per quei tipi di persone che stanno cercando di sedersi su diverse sedie contemporaneamente,” ha detto una residente di Mosca a Euractiv.

“Questa [la detenzione di Durov] è l’ultima prova che la neutralità è impossibile da mantenere per chiunque durante una guerra mondiale totale. Ci sono due mondi inconciliabili in contrasto tra loro: noi e loro. E c’è un abisso tra noi. Doppia cittadinanza, fedeltà sfuocate, manovre tra i campi – tutto questo è nel passato,” ha detto il filosofo Alexander Dugin, uno dei principali ideologi della guerra in Ucraina.

DUROV, LA SITUAZIONE

Attualmente Durov si trova in libertà vigilata in Francia, con obbligo di firma due volte a settimana. Il discusso miliardario di origini russe è sotto indagine per presunta complicità nella gestione di Telegram. In particolare, Durov è sospettato di aver favorito reati legati alla pornografia infantile, al traffico di droga e alle transazioni fraudolente. Il fondatore sarebbe colpevole di non aver condiviso tutte le informazioni e documenti richiesti dalle autorità per fermare alcune di queste attività. Il presidente francese Emmanuel Macron, ha tenuto a sottolineare che non c’è alcun movente politico nell’arresto. Il presidente francese ha aggiunto che il Paese transalpino continuerà a lottare in favore della libertà d’espressione, purché sia legale.

Telegram fa dell’assenza di moderazione dei contenuti il suo segno distintivo. Una scelta che ha fatto la fortuna di Telegram, ma al fondatore è costata un’incriminazione. Tuttavia, la linea tra libertà di espressione e reati è molto sottile nella piattaforma. Infatti, l’aumento del cybercrime ha reso Telegram un mini dark web, secondo un’indagine del Financial Times. Tra i reati più frequenti troviamo la vendita di droga, armi e materiale pedopornografico. La pirateria di partite di calcio è uno dei fenomeni più diffusi sulla piattaforma. Il servizio di messagistica negli ultimi anni è diventato anche un potente veicolo di fake news, che si sono moltiplicate durante la pandemia da Covid-19.

L’FBI VUOLE TELEGRAM PER SPIARE

Dopo l’arresto diversi americani di spicco si sono schierati al fianco di Durov, ma neanche gli Usa rappresentano un porto sicuro per il russo. Infatti, il fondatore di Telegram ha rivelato di essere andato via da San Francisco per aver “ricevuto troppa attenzione dall’FBI e dalle agenzie di sicurezza”, secondo quanto riporta Start Magazine. Infatti, i servizi segreti americani vorrebbero utilizzare Telegram per spiare gli utenti della piattaforma.

“Per fare un esempio, l’ultima volta che sono stato negli Stati Uniti ho portato con me un ingegnere che lavora per Telegram e c’è stato un tentativo di assumerlo segretamente alle mie spalle da responsabili o agenti della sicurezza informatica”, ha detto il miliardario russo a Carlson.

“Le autorità erano curiose di sapere quali librerie open source sono integrate all’app Telegram sul lato client e cercavano di convincerlo a usare certi strumenti open source che poi avrebbe integrato nel codice di Telegram. Questo, secondo me, fungerebbe da backdoor”, ha aggiunto Durov.

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