Dalle Harley al bourbon, Bruxelles affila le armi anti-Trump
Altro giro, altro scontro commerciale. Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, l’Unione europea non ha perso tempo: due nuovi pacchetti di controdazi sono pronti per essere messi in campo, tra simboli, strategie e messaggi inequivocabili. Bruxelles non gioca alla guerra del dollaro per dollaro, ma fa capire che nessuna opzione è esclusa. Nemmeno il colpire duro le Big Tech americane o bloccare gli investimenti diretti sul suolo europeo.
Il primo round di dazi, congelato fino a metà luglio ma già approvato in aprile, ha un sapore vintage: è l’arsenale anti-Trump del suo primo mandato. Valore? 3,9 miliardi di euro. Target? I simboli delle roccaforti repubblicane: Harley-Davidson, auto made in Usa, yacht da sogno, jeans Levi’s, mirtilli, burro d’arachidi, tabacco e cosmetici. A finire sotto dazio anche acciaio, alluminio, elettrodomestici e tecnologia leggera. E non finisce qui: nella seconda fase si punta a colpire carne e pollame del Midwest, legname del Sud, cereali, fast food e cosmetica. Il terzo step, da 3,5 miliardi, affonda sul cuore agricolo: la soia della Louisiana e le mandorle californiane.
IL SECONDO PACCHETTO DEI CONTRODAZI UE: DENTRO ANCHE BOURBON E MICROCHIP
Già quasi pronto anche il secondo pacchetto è una lista dettagliatissima (218 pagine) che prende di mira le esportazioni statunitensi più pregiate. A partire dal bourbon del Kentucky, le aragoste del Maine, gli agrumi della Florida e le tecnologie texane e californiane. Il valore potenziale? Circa 95 miliardi di euro, con oltre 88 miliardi concentrati su beni industriali: macchinari (12 mld), aeronautica (10,5) e componentistica auto (10,3). L’agroalimentare si difende con i suoi 6,4 miliardi.
Bruxelles ha già messo le mani avanti con il Digital Services Act e il Digital Markets Act, due leggi che negli USA vengono viste come una dichiarazione di guerra alle aziende americane. Le sanzioni possono arrivare al 10% del fatturato globale annuo per chi viola le regole su contenuti, trasparenza e concorrenza. E l’ipotesi più temuta non è solo la multa, ma l’esclusione dal mercato europeo.
IL BAZOOKA LEGALE: L’ACI
Ultima carta (ma forse la più potente) è l’Anti-Coercion Instrument: un meccanismo giuridico nato proprio durante la prima era Trump, ma operativo solo da fine 2023. Permette a Bruxelles di rispondere a pressioni economiche esterne con misure proporzionate, che includono dazi, restrizioni su servizi, proprietà intellettuale, investimenti esteri e appalti pubblici. Finora è stato usato soprattutto per contrastare la Cina, ma oggi rappresenta un’arma legale perfettamente calibrata anche per affrontare l’America protezionista di Trump 2.0.