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Fit for 55, mercoledì si vota. Cosa chiedono le lobby al legislatore comunitario

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Automotive, industria siderurgica e imprese energivore: l’elenco degli scontenti per il Fit for 55 cresce giorno dopo giorno

“Siamo sopraffatti dalle richieste e dalle sollecitazioni delle lobby”. A dirlo Marie Toussaint, parlamentare di Green EU, facendo riferimento alle istanze pervenute dai vari portatori di interesse in vista del voto di mercoledì (la discussione avrà inizio domani) al Parlamento Europeo riguardo al pacchetto che contiene le politiche comunitarie per la lotta ai cambiamenti climatici.

Tra le misure messe al voto l’aggiornamento del mercato dell’anidride carbonica in Europa, una tariffa pianificata per imporre costi della CO2 sulle merci importate e un divieto di vendita nell’Unione Europea di nuove automobili con motore a combustione a partire dal 2035. La parte che riguarda il futuro dell’automotive ha 116 emendamenti. “Questa settimana il parlamento europeo prenderà provvedimenti decisivi per ridurre le emissioni di gas serra” ha scritto la presidente del parlamento Roberta Metsola in occasione della Giornata mondiale per l’ambiente.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, un punto critico è il piano per accelerare l’eliminazione graduale dei permessi gratuiti di CO2 che l’UE offre alle industrie per aiutarle a competere con i rivali stranieri, che non pagano per le emissioni di carbonio, e scoraggiare le industrie dal trasferirsi in regioni con politiche climatiche più deboli. Il piano propone di sostituirli entro il 2030 con un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), un nuovo prelievo sulle importazioni di beni ad alto contenuto di carbonio come cemento, acciaio e fertilizzanti.

LA PROPOSTA UE SUI PERMESSI GRATUITI DI CO2 ALLE INDUSTRIE

La scorsa settimana la Commissione Europea aveva proposto un’eliminazione graduale nel 2036 e l’associazione dell’industria siderurgica EUROFER ha inviato agli europarlamentari una dichiarazione in cui mette in guardia sull’anticipo della data. Il documento, firmato da 50 amministratori delegati e pubblicato online, esorta ad evitare un ulteriore ridimensionamento dell’attuale sistema “fino a quando il CBAM non avrà dimostrato la sua efficacia e non sarà disponibile una soluzione per le esportazioni”.

Un’altra dichiarazione inviata dalle industrie ad alta intensità energetica ­- tra cui EUROFER, Cefic e Cembureau – avvisa dei rischi che comporterebbe il tagliarle più velocemente. EUROFER per la giornata di oggi ha organizzato un “dinner debate” per gli europarlamentari, per presentare la sua posizione prima delle votazioni dell’assemblea.

Un portavoce di EUROFER ha affermato che le aziende siderurgiche europee sostengono gli obiettivi climatici UE e hanno in corso 60 progetti a basse emissioni di carbonio, ma l’accelerazione dell’eliminazione graduale dei permessi gratuiti aumenterebbe i costi del carbonio, lasciando loro meno da investire nella decarbonizzazione.

Anche il gruppo dell’industria agricola Copa-Cogeca ha scritto ai parlamentari europei, avvertendoli che il piano della commissione per l’ambiente è “troppo ambizioso” e comporterebbe un “onere aggiuntivo” per l’agricoltura. Copa-Cogeca ha affermato che un’introduzione più rapida della tassa sul carbonio alla frontiera aumenterebbe ulteriormente i prezzi dei fertilizzanti importati, che sono aumentati vertiginosamente negli ultimi mesi a causa dell’aumento dei costi del gas e delle materie prime.

Altre email hanno mostrato gruppi di lobby dell’automotive che esortano gli europarlamentari ad opporsi ai piani per interrompere le vendite di auto inquinanti nel 2035, mentre i gruppi aeroportuali mettono in guardia contro le proposte di aumentare i costi della CO2 per i voli.

COS’È IL FIT FOR 55%?

Il Green Deal europeo indica la strada da seguire per realizzare questa profonda trasformazione. Tutti i 27 Stati membri hanno assunto l’impegno di fare dell’UE il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Per raggiungere questo traguardo si sono impegnati a ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Inoltre, a partire dal 2026, al trasporto su strada si applicherà lo scambio di quote di emissione, con il risultato di attribuire un prezzo all’inquinamento, stimolare l’uso di carburanti più puliti e indirizzare gli investimenti verso le tecnologie pulite.

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La Commissione propone anche di fissare il prezzo del carbonio per il settore del trasporto aereo, che finora ha beneficiato di un’esenzione, e di promuovere i carburanti sostenibili per l’aviazione, con l’obbligo di passare a miscele di carburanti sostenibili per tutti i voli in partenza dagli aeroporti dell’UE.

Per garantire un contributo equo del settore marittimo allo sforzo di decarbonizzazione della nostra economia, la Commissione propone di estendere l’applicazione del prezzo del carbonio a questo settore. Per i porti principali la Commissione fisserà inoltre obiettivi in materia di fornitura di energia elettrica da impianti di terra alle navi, così da ridurre l’utilizzo di carburanti inquinanti che danneggiano anche la qualità dell’aria a livello locale.

La discussione generale sul Fit for 55 è stata calendarizzata per domani, martedì 7 giugno, mentre il voto è previsto per la seduta successiva, mercoledì. Quindi toccherà al Consiglio europeo che dovrebbe svolgersi a fine giugno.Se non ci fosse accordo tra le due istituzioni, si potrebbe istituire un comitato di conciliazione.

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