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I Giochi Olimpici del Covid. Tutto è pronto a Tokyo, ma…

Giochi Olimpici

La XXXII Olimpiade è nata sotto una cattiva stella: a una settimana dall’inizio dei Giochi Olimpici, scoperti i primi infetti, nonostante tutte le precauzioni dell’organizzazione che prevede uno show blindato e a porte chiuse

A forza di limare, escludere spettatori, pubblico e tutti i possibili casi di contagio, i Giochi Olimpici che il Giappone ha voluto caparbiamente celebrare a tutti i costi – scelta comprensibile, considerati i miliardi spesi in stadi, infrastrutture e nel villaggio olimpico di Tokyo – rischiano di essere i più mesti della storia dello sport.

Ora gli organizzatori dei Giochi Olimpici nipponici stanno considerando perfino l’ipotesi di consentire l’ingresso allo stadio per la cerimonia di apertura a meno di 1.000 Vip. Dopo la ferale decisione di escludere il pubblico pagante, sugli spalti erano comunque attese almeno 10.000 autorità del mondo della politica, delle istituzioni e dello sport. Ma a quanto pare anche a loro sarà vietato l’ingresso. Lo hanno riferito funzionari coinvolti nei preparativi dell’evento, come riporta Kyodo News.

Mercoledì la capitale giapponese ha registrato 1.149 nuovi positivi superando la soglia dei 1.000 contagi per la prima volta in circa due mesi. L’aumento arriva nonostante Tokyo sia stata posta per la quarta volta in stato di emergenza, sebbene ciò non corrisponda a un lockdown “alla occidentale”. E intanto il virus sembra prendersi ancora una volta gioco degli organizzatori dei Giochi Olimpici: a una settimana dall’inizio, sono stati trovati positivi al Covid un atleta, un addetto all’organizzazione e 4 fornitori.

 

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