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Impeachment per Donald Trump. Cosa rischia un Presidente Usa in questo caso

Usa

Annunciato dalla speaker della Camera Nancy Pelosi l’avvio dell’impeachment per il presidente degli Usa. Cosa deve temere Donald Trump?

Siamo di fronte ad una svolta cruciale per la politica americana dove lo scontro politico ha raggiunto il livello massimo. Donald Trump è stato formalmente indagato dal Congresso per il caso “Biden-Ucraina”. La notizia è arrivata ieri sera con l’annuncio da parte di Nancy Pelosi, Speaker della Camera dei Rappresentanti della formazione di una commissione di inchiesta per avviare l’“impeachment” del presidente Usa.

LENTE PUNTATA SU TELEFONATE TRUMP ZELENSKY

L’indagine promossa da Nancy Pelosi partirà dalla telefonata del 25 luglio scorso tra Trump e il neopresidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Secondo la ricostruzione dei giornali, dal Washington Post al Wall Street Journal, il presidente americano avrebbe chiesto per ben otto volte a Zelensky di riaprire un’inchiesta per corruzione sulla Burisma, un’azienda del gas nel cui consiglio di amministrazione sedeva, fino all’aprile del 2019, il figlio di Joe Biden Hunter. In cambio Trump avrebbe promesso lo sblocco di aiuti militari per circa 391 milioni di dollari, attesi dal governo ucraino per fronteggiare l’invasione dei russi nel Donbass.

LA TESI DI TRUMP

Trump ha replicato che al telefono si parlò di Biden e di corruzione, ma senza alcuna pressione da parte sua sul governo di Kiev. “Il congelamento” delle forniture, ha spiegato Trump, serviva a spingere l’Unione Europea a sostenere gli sforzi di Kiev.

L’ACCUSA

Il Presidente Trump è accusato di “aver violato la Costituzione”, di aver “tradito il suo giuramento, tradito la sicurezza nazionale e tradito l’integrità del processo elettorale”.

COSA PREVEDE LA COSTITUZIONE

La Costituzione prevede che il presidente possa essere rimosso nel caso risulti colpevole di “tradimento, corruzione e altri gravi reati”.

La procedura di impeachment è complessa e prevede che è la House of Representatives a decidere a maggioranza se rinviare a giudizio, oppure no, il Presidente ma è il Senato ad esprimere il verdetto finale. Per la condanna è necessario il voto favorevole dei due terzi dell’Aula.

Dato che la maggioranza in Senato è dei Repubblicani, sulla carta Trump non rischierebbe di lasciare la Casa Bianca.

I PRECEDENTI

Il precedente più ravvicinato è quello di Bill Clinton, incriminato per aver mentito sul suo rapporto con Monica Lewinsky. Anche il Presidente Clinton non lasciò la Casa Bianca salvato dal voto a lui favorevole del Senato.

Andrew Johnson, all’indomani della Guerra Civile, si scontrò con i repubblicani, che spingevano perché gli Stati meridionali pagassero un prezzo più salato per unirsi all’Unione; alla fine lui destituì il segretario alla Guerra, Edwins Stanton, senza il permesso del Congresso. Al processo in Senato, Johnson evitò la rimozione, anche se per un voto appena.

Infine, lo scandalo più famoso della storia americana, il Watergate, dove Richard Nixon sull’orlo dell’accusa di impeachment e destinato probabilmente ad essere defenestrato, scelse di dimettersi prima.

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