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In che modo il Regno Unito di Sunak sta tornando a guardare all’Ue nel post Brexit

Ue Regno Unito

Ue e Regno Unito, indagine e sondaggi sul presente e futuro dei rapporti nel post Brexit. Il post di Samuele Mosconi per il blog Geopolitica e politica estera

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha recentemente suscitato perplessità affermando che il Regno Unito è sulla “direzione di viaggio” verso la riadesione all’UE, anche se spetterebbe ai giovani invertire la Brexit. Resta da vedere se i bambini di oggi cresceranno fino a diventare Generation Rejoin. Tuttavia, una nuova ricerca sugli atteggiamenti condotta da British Future indica che, dopo la Brexit, il pubblico ha iniziato a favorire “un rapporto più stretto” con l’UE. Da un sondaggio condotto su 2.000 intervistati e una serie di 12 focus group per il nostro nuovo rapporto, ” Oltre la Brexit: prospettive pubbliche sulle future relazioni Regno Unito-UE “, emerge che il 52% del pubblico vorrebbe che il Regno Unito avesse un rapporto più stretto con l’UE. Solo il 12% ha affermato che preferirebbe una relazione più distante, mentre il 27% manterrebbe lo status quo.

I CITTADINI DEL REGNO UNITO VORREBBERO UN RAPPORTO PIU’ STRETTO CON L’UE

Eppure il pubblico ha opinioni sfumate su dove esattamente vorrebbe vedere la Gran Bretagna più allineata con l’Europa. Su temi quali la lotta al terrorismo (68%), il commercio (61%), la cooperazione scientifica/ricerca (61%), la difesa (57%), le dogane (57%), la sanità internazionale (57%) e la politica climatica ( 56%), c’è il sostegno della maggioranza a lavorare con l’Europa, superando il divario “Leave/Remain”. Tuttavia, su altre questioni, gli atteggiamenti del pubblico sono più complessi. Ad esempio, per quanto riguarda l’immigrazione, la maggior parte degli intervistati (61%) è favorevole alla cooperazione in materia di migrazione per lavoro e studio. Tuttavia, resta da vedere se ciò equivale a sostenere la libera circolazione – cosa improbabile, dato che ricerche precedenti rilevano costantemente che le persone attribuiscono importanza al controllo dell’immigrazione piuttosto che alla riduzione dei numeri.

GLI ELEMENTI DIVISIVI SONO ANCORA FORTI

L’indagine ha inoltre evidenziato che il pubblico è più diviso sulla collaborazione con l’UE per il reinsediamento dei rifugiati. I dibattiti sull’asilo hanno avuto un ruolo centrale con molti partecipanti che confondono l’UE con la CEDU. Alcuni si sono sentiti offesi dalla percepita ingerenza dell’Europa negli affari interni del Regno Unito. Nonostante tali riserve, questa ricerca trova un sostegno generale a favore di una vicinanza più pragmatica con l’UE, in cui si ritiene che la collaborazione abbia luogo su questioni specifiche di reciproco interesse. In una certa misura, i recenti sviluppi come il Windsor Framework e la decisione di rientrare in Horizon, potrebbero quindi riflettere una “direzione di viaggio” più graduale e pratica di quella suggerita da Von der Leyen.

Il disinteresse verso qualsiasi discussione sul “rejoin” può anche derivare dalla forte avversione degli elettori alla riapertura delle divisioni e delle controversie sulla Brexit viste negli ultimi anni, sia in Parlamento che alle tavole delle famiglie. Sei su dieci (59%) affermano che apprezzerebbero un dibattito meno acceso sulle future relazioni del Regno Unito con l’UE nella politica e nella società, comprese la maggioranza dei conservatori (61%) e dei sostenitori laburisti (68%). In effetti, i politici di Londra e Bruxelles dovrebbero procedere con cautela se ritengono che un appello a “riunirsi” possa conquistare il pubblico nel prossimo futuro. Il sostegno alla collaborazione con l’Europa è saldamente radicato nell’interesse pratico sopra descritto, piuttosto che in un crescente senso di identità europea. Meno di un intervistato su dieci (9%) si identifica come europeo, cifra ancora più bassa tra le minoranze etniche

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