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Lord Peter Mandelson

Lo tsunami Epstein arriva a Londra: Starmer scarica l’ambasciatore Mandelson. Ecco perché

Un processo controverso e un’amicizia ingombrante: l’ambasciatore inglese negli Stati Uniti Mandelson viene travolto dal caso Epstein e costringe Starmer a rimuoverlo dall’incarico

Dopo la testa del principe Andrea, questa settimana è rotolata anche quella dell’ambasciatore inglese in Usa Peter Mandelson. E lo tsunami Epstein potrebbe non finire qui: il “circolo degli amici” coinvolti negli orrori del miliardario appare ogni giorno più ampio e variegato.

Gli ultimi nomi emergono dello scrap book di compleanno, il libro-regalo compilato da Ghislaine Maxwell per i 50 anni di Epstein. Tra questi anche quello dell’ambasciatore britannico: ben 10 pagine per lui, con una dedica affettuosa che lo inchioda.

LE EMAIL GALEOTTE TRA EPSTEIN E MANDELSON

A far traboccare il vaso della diplomazia britannica però, più che gli auguri, sono state le email risalenti al periodo immediatamente successivo al primo processo a carico di Epstein, quello del 2008 in Florida per l’abuso di ragazze minorenni.

In uno di questi scambi, Mandelson lo avrebbe incoraggiato a opporsi a una condanna “wrongful” e a “lottare per una riduzione di pena”. Peccato però che quel processo si fosse concluso con un mezzo scappellotto: una condanna minima, che prevedeva solo il ritorno in carcere per la notte e per pochi mesi.

Mandelson si difende dicendo che all’epoca non ne sapesse abbastanza, eppure, col senno di poi, quegli appelli all’ingiustizia stonano parecchio. Se poi si considera la strategia processuale, con il silenzio assoluto di Epstein e il tentativo di far passare le vittime – quasi tutte adolescenti – per “prostitute”, schivando così l’accusa di pedofilia, diventa difficile anche per Sir Keir Starmer, oggi Primo Ministro del Regno Unito, continuare a difendere Lord Mandelson senza perderci anche lui la faccia.

CHI È DAVVERO LORD MANDELSON: TRA BLAIR, BRUXELLES E ZONE D’OMBRA

Peter Mandelson, 72 anni, figura di spicco del Partito Laburista britannico, è stato deputato e membro della Camera dei Lord. Ha ricoperto due volte incarichi ministeriali sotto Tony Blair e dal 2004 al 2008 è stato Commissario europeo per il Commercio nella Commissione Barroso. È uno degli architetti del New Labour ed è noto per il suo ruolo più strategico più che elettorale.

L’ANSA ne ha tracciato un profilo: “Veterano di governo gradito all’establishment nella sua veste di lib-lab amico di ricchi e famosi in giro per il mondo, machiavellico “Principe delle Tenebre” del potere nell’immagine dei suoi nemici giurati della sinistra interna al partito, ex commissario europeo e sostenitore strenuo della permanenza nell’Ue al tempo del referendum sulla Brexit, era stato ripescato come consigliere e poi ambasciatore da Starmer dal cimitero degli elefanti della Camera dei Lord: a dispetto delle ombre ben note d’una biografia nella quale l’affaire Epstein faceva capolino da anni tra gli scheletri peggiori del suo armadio.”

STARMER CACCIA MANDELSON CON EFFETTO IMMEDIATO

Alla luce delle email scritte da Peter Mandelson a Jeffrey Epstein, il primo ministro sir Keir Starmer ha chiesto ad Yvette Cooper, attuale Ministro degli Esteri, di procedere con il ritiro dell’incarico.

La rimozione “con effetto immediato” è stata annunciata con una nota ufficiale dal Foreign Office. La motivazione riportata nel comunicato è netta: “Le email mostrano una relazione più ampia e profonda tra Mandelson ed Epstein di quanto non fosse noto al momento della sua nomina”.

L’OMBRA LUNGA DELL’AFFAIRE EPSTEIN SUL GOVERNO LABURISTA 

Eppure già nel 2019 un rapporto riservato di JPMorgan, reso pubblico nel 2023 presso un tribunale di New York, indicava che Jeffrey Epstein intratteneva legami stretti sia con il principe Andrea, duca di York, sia con Lord Peter Mandelson, come riportato dal Financial Times.

E poi ci sono i servizi di Sua Maestà, che pare avessero espresso riserve sulla nomina dell’ambasciatore, forse proprio a causa di quelle frequentazioni comuni. Ora anche Sir Keir Starmer rischia di essere travolto dallo tsunami Epstein e dovrà chiarire cosa sapesse davvero quando ha nominato l’amico lord.

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