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Francia vs Usa: perché Barrot convoca l’ambasciatore Usa Kushner

Tensione tra Francia e USA: il ministro degli Esteri convoca l’ambasciatore Charles Kushner per le accuse di antisemitismo rivolte al popolo francese e per il presunto immobilismo di  Macron

L’ambasciatore americano in Francia Charles Kushner è stato convocato dal Ministro degli Esteri francese. L’irritazione dei diplomatici d’Oltralpe deriva dalla pubblicazione di una lettera sul Wall Street Journal Kushner accusava la Francia di alimentare l’odio verso gli ebrei e il presidente francese di non contrastare gli atti antisemiti nel Paese.

Pochi giorni prima, Israele aveva criticato la Francia per lo stesso motivo: Benjamin Netanyahu ha accusato Macron di “alimentare il fuoco antisemita” con la sua intenzione di riconoscere lo Stato di Palestina all’Assemblea generale dell’Onu il prossimo settembre e di aver preso una decisione che “premia il terrore di Hamas”.

Il ministro degli Esteri francese ha definito inaccettabili le parole dell’ambasciatore accusandolo di ingerenza.

CHI È CHARLES KUSHNER

L’ambasciatore americano a Parigi è Charles Kushner, suocero di Ivanka Trump (padre di Jared) e consuocero del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

71 anni, immobiliarista multimilionario, imprenditore di famiglia ebrea ortodossa sopravvissuti all’Olocausto e amico di Trump che lo chiama: “amico Charlie”, uomo “di talento”, “molto elegante”, si è insediato a luglio di quest’anno. “Sarà inviato a Parigi per rafforzare la partnership tra gli Stati Uniti e la Francia, il nostro più antico alleato e uno dei nostri più forti”, ha scritto Donald Trump sul suo social Truth all’indomani della sua nomina come ambasciatore. Le Monde lo definisce anche un “pilastro della comunità ebraica, determinato a combattere l’antisemitismo e a sostenere Israele”.

Il padre creò un impero che secondo il magazine Forbes varrebbe 7,1 miliardi di dollari.

È stato condannato a due anni nel 2005 per evasione fiscale, contributi illegali alla campagna elettorale e corruzione di testimoni (lui stesso si è dichiarato colpevole di 18 capi di imputazione) scontando la pena detentiva. Nel 2020 venne graziato dallo stesso Trump.

PERCHÉ  LA FRANCIA CONVOCA L’AMBASCIATORE AMERICANO

Nella lettera incriminata, l’ambasciatore Kushner sostiene che l’Eliseo non stia facendo abbastanza per evitare il dilagare dell’antisemitismo in Francia, anzi lo stia rinfocolando con le sue iniziative a favore della popolazione palestinese e le dichiarazioni del Presidente francese sul riconoscimento dello stato di Palestina.

“L’antisionismo è antisemitismo”, scrive Kushner nella lettera. Un fenomeno che “ha segnato a lungo la vita dei francesi, ma è esploso dopo il barbaro attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Da allora, estremisti e attivisti radicali pro-Hamas hanno condotto una campagna di intimidazione e violenza in tutta Europa. I gesti a favore del riconoscimento di uno stato palestinese alimentano la violenza e mettono in pericolo la vita ebraica in Francia” conclude.

LA RISPOSTA DEL MINISTERO DEGLI ESTERI FRANCESE

Il ministro degli Esteri francese Barrot ha definito inaccettabili le parole dell’ambasciatore accusandolo di ingerenza. “Le accuse dell’ambasciatore sono inaccettabili”, scrive il dicastero in una nota, aggiungendo che la Francia è “pienamente impegnata” nella lotta contro l’antisemitismo.

Le osservazioni dell’ambasciatore “non sono commisurate alla qualità del legame transatlantico tra Francia e Stati Uniti, né alla fiducia che dovrebbe esserci tra alleati”, ha aggiunto il Ministero.

Come riporta Euronews il portavoce del Ministro ha aggiunto che le osservazioni di Kushner “sono contrarie al diritto internazionale, in particolare al dovere del personale diplomatico di non interferire negli affari interni degli Stati”.

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