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Morto il cardinale Silvestrini per anni ai vertici della diplomazia vaticana

È scomparso, all’età di 95 anni, il cardinale Achille Silvestrini. Diplomatico, Silvestrini ha guidato Villa Nazareth, l’istituzione che ha formato, tra gli altri, il premier Giuseppe Conte.

Ieri mattina si è spento in Vaticano all’età di 95 anni il cardinale Achille Silvestrini prefetto emerito della Congregazione per le chiese orientali ed espressione della grande scuola dei diplomatici del vaticano.

CHI ERA IL CARDINALE SILVESTRINI

Nato a Brisighella, un comune della provincia di Ravenna nel 1923, il cardinale Silvestrini fu ordinato sacerdote nel 1946 e nel 1953 entrò a servizio della Segreteria di Stato della Santa Sede, dove si occupò delle relazioni con il Sud-est asiatico.

Fu uno dei più stretti collaboratori del cardinale Agostino Casaroli e divenne cardinale nel concistoro del 28 giugno 1988. Nel 1991 venne nominato prefetto delle Congregazione per le Chiese orientali carica mantenuta fino al 2000 quando rassegnò le dimissioni per raggiunti limiti di età.

LA CARRIERA DIPLOMATICA

Il cardinale Silvestrini ha svolto per decenni incarichi diplomatici per la Sente Sede. Stretto collaboratore dei Segretari di Stato Domenico Tardini e Amleto Giovanni Cicognani, successe al cardinale Agostino Casaroli con cui viaggiava spesso nel periodo dell’Ostpolitik.

A luglio del 1973 venne nominato sottosegretario del Consiglio per gli affari pubblici della Chiesa dove assunse l’incarico di segretario, incarico che lo portò a guidare la delegazione della Santa sede per la revisione del Concordato lateranense, trattative condotte con le autorità italiane fino alla firma dell’Accordo del 18 febbraio 1984.

Fu scelto da Giovanni Paolo II come rappresentante nel processo di Helsinki per la pace e la sicurezza in Europa e poi nella conferenza per il disarmo.

IL RAPPORTO CON I RAGAZZI DEL NAZARETH

Il cardinale Silvestrini aveva dedicato molto del suo tempo ai ragazzi dell’istituto Villa Nazareth, istituto romano fondato da Tardini – cui è stato legato anche il premier Giuseppe Conte – con i quali si schierò nel ’68 dopo una spaccatura tra la dirigenza dell’istituto ed alcuni ragazzi che vennero espulsi offrendoli ospitalità.

LA PASSIONE PER LA POLITICA

Esperto di Europa orientale e di mondo comunista aveva seguito con passione le vicende dell’89. Molto attento anche alle tematiche mediterranee e all’intreccio tra religioni e politica. La politica era una sua passione, seppure con il riserbo del prelato. Critico sulle scelte della Cei del cardinal Camillo Ruini, avverso alla politica di Silvio Berlusconi, aveva guardato con interesse a Prodi. Silvestrini, personalità poliedrica, ha rappresentato un riferimento per tanti nel mondo della Chiesa e fuori. Era un po’ un prete «fuori dalle mura». Si ricorda, ad esempio, il suo rapporto con Spadolini e con altre personalità laiche.

IL COLLEGIO CARDINALIZIO

Il cardinale Silvestrini era non elettore pertanto con la sua morte il Collegio cardinalizio risulta formato da 215 cardinali di cui 118 elettori e 97 non elettori.

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