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Perché l’immigrazione negli Usa preoccupa Biden

Nella corsa alle presidenziali Usa ecco quali sono e perché le principali vulnerabilità del presidente uscente Biden. L’analisi di Riccardo Pennisi

L’immigrazione. E’ una delle due grandi vulnerabilità di Biden – insieme al sostegno a Israele, che allontana dai Dem i giovani, decisivi nel 2020. Peserà anche alle elezioni europee; ma negli Usa lo scontro sul tema è violentissimo. Sette cose da sapere.

1. Non è un’invenzione né una manipolazione. La pressione migratoria alla frontiera con il Messico esiste ed è forte. E’ una questione percepita come esistenziale. I Repubblicani e Trump lo sanno: non esitano a usare qualsiasi arma politica per dimostrare che Biden è incapace di affrontarla.

2. Le cause dell’enorme flusso sono varie. Repressione politica, violenza tra gang, catastrofe economica spingono molti, da varie parti dell’America Latina, a fuggire verso nord. In parte, è emigrazione climatica. Ad aumentare il caos, l’obsolescenza del sistema di asilo/accoglienza degli Usa, che la divisione politica impedisce di riformare.

3. “The system is broken”, riconosce Biden: nei primi tempi ha tentato di ammorbidire le decisioni prese in precedenza da Trump. Per poi trovarsi, però, travolto dall’#aumento dei #flussi con la fine della pandemia. Si è cercato allora di spingere i migranti a chiedere asilo nei paesi di transito, o a registrarsi tramite una app, per sgonfiare la pressione alla frontiera USA-Messico. Non ha funzionato.

4. In dicembre, 300mila migranti senza documenti sono stati #arrestati: un record storico. 2 milioni, controllati: tra loro, 169 figuravano sulla “terrorist watchlist”, un elenco di persone ritenute sospette o pericolose. I Repubblicani battono e ribattono sul pericolo di infiltrazione #terrorista da un confine sguarnito e incontrollato.

5. Tra loro spicca Gregg Abbott, governatore Repubblicano del #Texas. Nei mesi scorsi ha organizzato il trasferimento in pullman di 90mila migranti verso le città governate dai Democratici (Los Angeles, Chicago, New York), per “dividere il peso”. Ha anche preteso di stendere 50km di filo spinato alla frontiera, cosa che la Corte Suprema gli ha impedito, perché avrebbero impossibilitato l’accesso al confine delle forze federali – che costituzionalmente se ne occupano. 24 governatori Repubblicani hanno firmato una lettera in suo sostegno.6. Al Congresso, i Repubblicani hanno appena fatto saltare un contestato #accordo coi Dem – dopo mesi di trattative – che avrebbe indurito controlli e procedure di asilo. Pur contraddicendosi (accusano Biden di incapacità, poi ne boicottano i provvedimenti), preferiscono che il problema rimanga esplosivo.

7. La narrativa sull’invasione è infatti funzionale al discorso trumpiano sulla #minaccia patita dall’America bianca e tradizionale: #Trump chiama la frontiera col Messico “the Border”, in maiuscolo, e nei comizi diffonde le paure più estreme e ridicole, come il “sangue infetto” che i migranti porterebbero, insieme a zaini ricolmi di Fentanyl.

Problema esplosivo, narrativa esplosiva – con l’obiettivo che scoppi proprio il 5 novembre, giorno delle presidenziali.

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