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Politica estera. Cosa succede nel mondo questa settimana (24-30 agosto)

Politica Estera

Pompeo in Medio Oriente, poi gli altri avvenimenti in Libia, Iraq, Nuova Zelanda, Afghanistan, Italia, Germania e Montenegro. L’agenda di politica estera della settimana

Dal 24 agosto. Pompeo Tour

Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha iniziato ieri, 23 agosto, un tour in Medio Oriente per dare impulso alla recente attività diplomatica dell’amministrazione Trump volta a contrastare l’Iran. Il viaggio inizia in Israele e prevede incontri con il primo ministro Benjamin Netanyahu e con alti funzionari israeliani. Gli incontri saranno incentrati sull’attuazione dell’accordo Israele-Emirati Arabi Uniti, firmato di recente, che ha normalizzato le relazioni tra i due Paesi, nonché sulla minaccia alla sicurezza rappresentata dalla Cina, oltre che dall’Iran. Per questo, Pompeo ha in programma di recarsi anche in Sudan, Bahrain ed Emirati Arabi Uniti. Bahrain e Sudan si dice che siano in trattativa con il governo israeliano per seguire gli Emirati Arabi Uniti e normalizzare le relazioni con Israele. In Sudan, secondo il Dipartimento di Stato statunitense, Pompeo incontrerà il primo ministro Abdalla Hamdok e altri funzionari “per discutere il continuo sostegno degli Stati Uniti al governo di transizione guidato da civili ed esprimere il proprio sostegno all’approfondimento delle relazioni tra Sudan e Israele”. Inizialmente si pensava che il Sudan fosse sul punto di normalizzare i suoi legami con Israele dopo che un portavoce del ministero degli Esteri aveva accennato all’imminenza di un accordo. Ma il ministro degli Esteri ha negato di averne discusso con Israele, respingendo le voci. I colloqui tra le due parti sono comunque ritenuti ancora in corso e il viaggio di Pompeo potrebbe fornire un impulso decisivo a questo processo.

Dal 24 agosto. Libia

L’Esercito nazionale libico (Lna), con sede nella Libia orientale, ha respinto domenica un annuncio di cessate il fuoco fatto dal Governo di accordo nazionale (Gna). Il Gna ha annunciato il cessate il fuoco a livello nazionale venerdì nel tentativo di dare vita ai negoziati di pace in stallo e di porre fine alla guerra civile che dura da anni. Come ha scritto Foreign Policy, l’accordo firmato di recente tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti potrebbe incoraggiare l’Lna, sostenuta dagli Emirati, e il suo leader Khalifa Haftar ad acuire le rivalità regionali e a prolungare la guerra in Libia piuttosto che accettare la pace. Ma le opzioni politiche si stanno esaurendo. I sostenitori internazionali dell’Lna sono ostinati a cercare di mantenere un’impronta nel paese nonostante i recenti insuccessi militari. Ciò significa che la divisione sta diventando uno scenario a lungo termine sempre più probabile.

Dal 24 agosto. Iraq

Sempre più truppe statunitensi si ritirano dall’Iraq. Le truppe della coalizione guidata dagli Stati Uniti si sono ritirate domenica scorsa dalla base irachena di Taji, situata a nord di Baghdad, e hanno trasferito il controllo della struttura alle forze di sicurezza irachene, come parte di un più ampio ritiro di truppe statunitensi nel Paese. La base ha ospitato fino a 2.000 soldati in passato, ma la maggior parte di loro è partita quest’estate. Le ultime truppe dovrebbero partire nei prossimi giorni. Il ritiro di domenica arriva perché l’amministrazione Trump ha trovato un accordo con il governo iracheno coordinando il ritiro delle truppe statunitensi dal Paese. Venerdì, dopo un incontro con il primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi, Trump ha ribadito il suo desiderio di ritirarsi dall’Iraq. “Francamente, non pensavo che (la guerra in Iraq) fosse una buona idea”, ha detto il presidente americano. “Ora ce ne andiamo, ce ne andremo presto”. Il passaggio di consegne di Camp Taji è l’ottavo trasferimento di una base irachena alle forze di sicurezza irachene.

Dal 24 al 27 agosto. Stati Uniti

Questa settimana si svolge la Convention nazionale repubblicana. Trump è formalmente nominato candidato alla presidenza del Partito Repubblicano. La prima parte si svolge a Charlotte, in North Carolina. Il programma prevede, spalmati nei quattro giorni, interventi di tutti i principali componenti della famiglia Trump, a partire nelle prossime ore da quello del primogenito del presidente, Donald Jr. Oggi sarà la volta della first lady Melania e dei figli del tycoon Eric e Tiffany. Mercoledì interverrà la nuora Lara Trump, moglie di Eric, e giovedì la prediletta Ivanka che avrà il compito di introdurre il discorso di accettazione della nomination del padre. Nella prima giornata atteso anche il discorso di Nikki Haley, l’ex ambasciatrice Usa all’Onu che in molti considerano l’astro nascente del partito repubblicano con un possibile futuro di candidata alla Casa Bianca.

Dal 24 al 27 agosto. Nuova Zelanda

Questa settimana si decide per la condanna dell’autore della sparatoria nella moschea di Christchurch in Nuova Zelanda. Il processo al 29enne australiano reoconfesso per le stragi alle moschee di Christchurch nel marzo dell’anno scorso è entrato nel vivo e dovrebbe concludersi giovedì. Brenton Tarrant è apparso impassibile nell’aula del tribunale dove sarà tenuto a rispondere di 51 omicidi, 40 tentati omicidi e terrorismo. Il processo è iniziato con una dettagliata ricostruzione degli avvenimenti di quel giorno, ricordando come Tarrant si fosse mosso mietendo più vittime possibili senza risparmiare neppure i bambini. Il tutto filmato e ritrasmesso in livestreaming sui social. Dal processo è emersa anche l’intenzione del giovane di bruciare le moschee una volta terminato l’attacco. L’australiano rischia l’ergastolo senza condizionale, una sentenza mai rilasciata prima in Nuova Zelanda.

24-28 agosto. Brexit

Riprendono i colloqui tra il Regno Unito e l’Unione europea sulle loro relazioni economiche post-Brexit. Le trattative sono in stallo. Nessun progresso nonostante le intenzioni di intensificare il dialogo tra Londra e Bruxelles nei mesi estivi. Il capo negoziatore per l’Unione accusa il governo britannico di “sprecare tempo prezioso”.

25 agosto. Italia-Cina

L’Italia non è a caso la prima tappa di un viaggio in Europa con il quale il ministro degli Esteri cinese Wang Yi vuol provare a rafforzare i rapporti con i Paesi del Vecchio Continente inserendo con più forza il cuneo tra l’unilateralismo degli Stati uniti trumpiani e la sensibilità euroasiatica europea, in un momento in cui gli americani sembrano occupati a usare la questione Cina soprattutto sul tavolo delle elezioni presidenziali. Si tratta della prima volta che Wang viaggia all’estero dall’inizio della pandemia COVID-19.

26 agosto. Germania

La Germania ospita una riunione informale dei ministri della Difesa dell’UE.

27 agosto. Afghanistan

Gli Stati Uniti hanno previsto di revocare le sanzioni contro i Talebani nell’ambito dell’accordo di pace di febbraio con il gruppo.

30 agosto. Balcani

Il Montenegro affronta le elezioni parlamentari.

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