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Polonia, al via ballottaggio tra Duda e Trzaskowski per la presidenza

Polonia

Elezioni presidenziali che suonano come un referendum sul futuro della Polonia nel quadro europeo. L’articolo di Enrico Oliari per Notizie geopolitiche

Una vittoria che è una mezza sconfitta, comunque vadano le cose. Per il presidente uscente polacco Andrzej Duda doveva infatti essere una vittoria al primo colpo, certo della sua politica nazionalista, dura. Tuttavia a mettergli il bastone tra le ruote, per cui si andrà al secondo turno il prossimo 12 luglio, è stato il liberalconvservatore europeista Rafal Trzaskowski, sindaco di Varsavia. Si intende: Duda si è portato in vantaggio nelle elezioni di ieri con un bel distacco su Trzaskowski, 45,24% contro 29,2% (dati ancora parziali), per un voto che suona come un referendum tra euroscettici (tranne che per i soldi dall’Ue) e sovranisti da una parte, europeisti e liberali dall’altra.

IL PRESIDENTE USCENTE ANDREJ DUDA

Duda è presidente dal 2015, quando aveva battuto per un soffio al ballottaggio Bronisław Komorowski di Piattaforma Civica.

Un’eventuale vittoria di Duda porterebbe la Polonia a posizioni sempre più vicine all’euroscetticismo dell’ungherese Viktor Orban, e già la Polonia fa parte dello spinoso, in chiave europea, gruppo Visegrad insieme alla Cechia, alla Slovacchia e all’Ungheria.

Com’è fattore comune dei leader sovranisti, la sua campagna elettorale è infarcita di fake news diffuse dalla tv pubblica, asservita allo Stato. Tra queste l’asserzione, prontamente denunciata, secondo cui Trzaskowski vorrebbe “asservire la Patria polacca alla lobby mondiale Lgbtq e a George Soros, e magari anche alla Germania”.

In questi cinque anni Duda ha firmato leggi controverse per assoggettare media e soprattutto la Giustizia al governo, iniziative che hanno visto nutrite manifestazioni di oppositori ma anche le perplessità del Consiglio d’Europa.

L’esito dello scontro fra candidati ed ideologie, ma anche per il futuro della Polonia nel quadro europeo, si saprà solo fra due settimane: gli scenari restano aperti, anche perché su Trzaskowski convergeranno i voti dei democratici, i quali al momento non hanno fatto conoscere per motivi dialettici le loro intenzioni future.

 

Articolo pubblicato su notiziegeopolitiche.net

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