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Primarie dem, chi ha vinto e chi ha perso in New Hampshire
La sfida in New Hampshire si è giocata tra i candidati più favoriti nei sondaggi: Bernie Sanders e Pete Buttigieg. L’articolo di Marta Annalisa Savino per il Caffè Geopolitico
Dopo la confusione dei caucuses in Iowa e i risultati elettorali nel Hawkeye state, che hanno visto Buttigieg superare Sanders, anche se di poco, la situazione si è ribaltata in New Hampshire. Infatti, il senatore del Vermont – che nel 2016 aveva stravinto in questo stato contro Hillary Clinton – ha ottenuto il 25,7% dei voti, avendo così 9 delegati, seguito dal vincitore dei primi caucuses, con uno scarto minimo: Buttigieg è arrivato al 24,4% (anche per lui, 9 delegati). Poco dopo la vittoria, Bernie Sanders twitta: “Ciò che abbiamo fatto qui insieme non è niente di meno che l’inizio di una rivoluzione politica”. D’altra parte la vera sorpresa di queste primarie è stata Amy Klobuchar, al terzo posto con il 19,8% (6 delegati ottenuti) seguita dalle sconfitte della senatrice Warren, al 9,3% e infine da Joe Biden, all’8,4% – contrariamente a quanto pronosticato. Tra i fatti più significativi da rimarcare, non c’è dubbio che vi sia la buona performance di Klobuchar, interprete “moderata” all’interno del Partito democratico statunitense, e la débacle dell’ex Vicepresidente Biden – che ha addirittura annullato l’evento di chiusura della sua campagna elettorale – e della Senatrice Warren, che per ora sono ancora in gara. Abbandonano invece la corsa alle primarie l’imprenditore Andrew Yang, e il Senatore del Colorado Michael Bennet per gli scarsi risultati ottenuti fino ad ora. Al momento, i dati sull’affluenza ci indicano circa 278mila votanti. Nonostante non siano ancora definitivi, ci restituiscono una percentuale alta, superiore a quella del 2016 – contro quella del 2008, la più alta di sempre, con 285mila elettori.
IN ATTESA DELLA DISCESA IN CAMPO DI BLOOMBERG
Ancora, in New Hampshire, il Presidente Trump ha sbaragliato – come era prevedibile d’altronde – con l’85,5% dei voti, contro il misero 9,2 del candidato Bill Weld. Forte della sua assoluzione dall’impeachment, nel primo comizio elettorale nella città di Manchester, ha twittato: “Voglio scuotere un pochino i dem – la loro situazione è veramente noiosa”. D’altra parte, continuano gli attacchi con Michael Bloomberg, che correrà per il Super Tuesday del 3 marzo. Entrambi hanno finanziato spot elettorali di 10 milioni ciascuno al Super Bowl, tenutosi il 2 febbraio in Florida (Due da parte di Trump, di 30 secondi ciascuno, e uno di 60 secondi di Bloomberg).
Niente è ancora deciso fino ad ora, nonostante l’accoppiata Iowa-New Hampshire sia considerata tra le più rilevanti ai fini elettorali. Seguiremo perciò gli sviluppi di queste primarie democratiche.
Articolo pubblicato su ilcaffegeopolitico.org