skip to Main Content

Verso il primo anno di guerra in Ucraina, preludio alla Terza Guerra Mondiale?

Paesi Conflitto Mondiale

Un sondaggio Ipsos mette in fila i Paesi che pensano a un nuovo conflitto globale. Il post di Riccardo Pennisi

Nel mondo molti pensano che vedremo prima un conflitto tra potenze paragonabile alla I o alla II Guerra Mondiale. Questo sondaggio ordina i Paesi in ordine decrescente, da quelli in cui c’è più gente che vede probabile questa evoluzione, a quelli dove ce n’è meno. Possiamo trarne conclusioni molto interessanti.

LA LISTA DEI PAESI

1) Il mondo, senz’altro grazie alla guerra che la Russia ha scatenato in Ucraina, è in generale molto pessimista sulla pace.

2) I più pessimisti: i Paesi che si affacciano sul Pacifico. Dall’Australia alla Colombia, dalla Malesia al Messico, e c’è anche l’India con la sua semi-equidistanza, che al quadrante Pacifico appartiene per le sue scelte di politica estera: questi Paesi sono spettatori di prima fila della competizione serrata – commerciale, politica, militare – tra Stati Uniti e Cina. A cui sono quotidianamente esposti: il confronto geopolitico tra Pechino e Washington è LA battaglia di questa prima metà del XXI secolo, e si gioca sul “centrale” dell’Oceano Pacifico.

3) Secondo gruppo più pessimista: l’Occidente storico. Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Canada, Belgio e Olanda. E’ possibile aggiungervi anche la Spagna (Occidente “obbligato”). Questo gruppo di Paesi, fino a una decina d’anni fa motore ideologico di una globalizzazione intesa in senso lato, come possibilità di esportare – insieme alle merci – anche il sistema politico-culturale occidentale, si trova oggi in trincea. Contro la Russia. Contro la Cina. Una trincea soltanto politica, ideologica. Ma trincea.

Nessuna descrizione alternativa per questa immagine

4) Terzo gruppo: i poli alternativi. Sud Africa, monarchie del Golfo, Brasile e Argentina, Turchia. Evidentemente gli abitanti di questi Paesi si sentono coinvolti con una gradazione minore nei conflitti globali tra grandi poli regionali. Chi ci vive è leggermente più ottimista, probabilmente sulle ali della propria posizione di terzietà.

5) Quarto gruppo: Est Europa. Da cosa è dato il minore pessimismo? Dalla sicurezza dell’alleanza con l’Occidente? Dal ricordo del rapporto di sudditanza con la Russia, ormai spezzato o in fase di rottura? Dall’aver passato così tante e devastanti guerre da non voler credere che un’altra potrebbe scoppiarne? Se la spiegazione è questa, al gruppo potrebbe appartenere anche la Corea del Sud.

6) Quinto gruppo: Gli sconfitti della II Guerra Mondiale. Germania, Giappone, Italia, ovvero l’Occidente “assimilato”. Il ricordo della guerra vi è probabilmente così rovente, al paragone con altri Paesi, che è minore la quota di persone disposte a pensare che una cosa simile possa ripetersi, concetto probabilmente diffuso nell’opinione pubblica anche attraverso un’istruzione pubblica votata al pacifismo.

La Cina potrebbe appartenere a questo gruppo nella misura in cui uscì dall’ultimo conflitto mondiale in macerie, devastata da un decennio di orrori provocati dalla guerra civile e dall’occupazione giapponese.

 

-Leggi anche: David Malpass, perché si dimette il capo della Banca Mondiale

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top