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Chi c’era e cosa si è detto al Quadrilateral Security Dialogue

Quadrilateral Security Dialogue

Il 6 ottobre a Tokyo si è tenuto un nuovo incontro tra i rappresentanti dei Paesi membri dell’alleanza Quad (Quadrilateral Security Dialogue), in occasione della visita di Mike Pompeo in Giappone. L’articolo di Stefano Grandi

Il segretario di Stato americano Mike Pompeo e i Ministri degli Esteri giapponese, Toshimitsu Motegi, australiano, Marise Payne, e indiano Subrahmanyam Jaishankar si sono riuniti per discutere dell’emergenza causata dalla pandemia da Covid-19 e, più in generale, della situazione geopolitica all’interno della regione dell’Indo-Pacifico.

L’alleanza rappresenta la prima forma di dialogo tra i quattro Stati pensato ad hoc per discutere di obiettivi, principi e priorità condivise rispetto all’evoluzione degli equilibri all’interno di un unico arco geopolitico che si estenderebbe dall’Oceano Indiano all’Oceano Pacifico. Questo concetto strategico – che prende le mosse dalla strategia del Free and Open Indo-Pacific elaborata dall’ex Primo Ministro giapponese Shinzo Abe – non solo fa da sfondo alla convergenza di interessi tra quattro Paesi formalmente appartenenti a quadranti geografici differenti ma, di fatto, rende la Quad una possibile forma di consultazione e cooperazione tra Washington, Tokyo, New Delhi e Canberra per contrastare la politica della Cina in Asia.

L’incontro, infatti, si è tenuto in un momento non casuale, alla luce delle crescente tensioni non solo tra Stati Uniti e Pechino, ma anche nel Mar Cinese Meridionale e Orientale e lungo il confine sino-indiano sull’Himalaya. Sebbene non sia stata rilasciata alcuna dichiarazione ufficiale dai quattro rappresentanti, Pompeo ha condannato piuttosto duramente la condotta cinese in ambito internazionale, oltre a invocare una cooperazione sempre più stretta all’interno del Quad, non solo sul piano strategico-militare (si parla di coinvolgere l’Australia nell’esercitazione navale congiunta di Malabar tra Stati Uniti, India e Giappone), ma anche su quello economico.

Sebbene la Quad sia ancora un meccanismo poco strutturato, la crescente convergenza di interessi tra i quattro Paesi rispetto ad un possibile contrasto dell’azione di Pechino nell’aera potrebbe portare ad un’evoluzione dell’alleanza. Se fino ad ora, l’importanza delle rispettive relazioni bilaterali con la Cina aveva spinto gli Stati membri (soprattutto Australia e India) ad assumere un atteggiamento pragmatico, l’inasprirsi delle tensioni e il crescente attivismo di Pechino potrebbe tradursi in una maggior strutturazione del dialogo e degli ambiti di cooperazione, nel tentativo di iniziare ad interesse una rete di contenimento in chiave anti-cinese lungo l’arco Indo-Pacifico.

Articolo pubblicato su cesi-italia.org

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