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Giorgio Marrapodi

Rappresentanza Italiana all’ONU: Massari lascia, Marrapodi nuovo ambasciatore

Passaggio di testimone nella diplomazia italiana alle Nazioni Unite: da Maurizio Massari a Giorgio Marrapodi

Nel settantesimo anniversario dell’ammissione dell’Italia alle Nazioni Unite, avvenuta il 14 dicembre 1955, la Rappresentanza Permanente italiana a New York volta pagina.

Dopo quasi cinque anni alla guida della missione, l’ambasciatore Maurizio Massari cede il testimone a Giorgio Marrapodi in uno dei momenti più complessi e delicati che il multilateralismo abbia conosciuto dalla fondazione dell’Organizzazione nel 1945.

UN CONTESTO INTERNAZIONALE SEMPRE PIÙ COMPLESSO

Le rivalità geopolitiche si sono irrigidite fino a ricordare, in alcuni passaggi, le dinamiche di paralisi tipiche della Guerra Fredda. Il Consiglio di Sicurezza è spesso bloccato da veti incrociati e le tradizionali sedi negoziali hanno progressivamente perso efficacia. Allo stesso tempo, le grandi sfide globali, dal cambiamento climatico alle crisi umanitarie strutturali, dalle fratture nella sicurezza internazionale alle diseguaglianze crescenti, si presentano con una complessità senza precedenti.

Per affrontarle serve una diplomazia non solo tecnicamente preparata, ma dotata di visione strategica, capace di una paziente tessitura del consenso e creatività nell’individuare soluzioni anche quando le posizioni appaiono inconciliabili.

L’EREDITÀ DI MAURIZIO MASSARI

Maurizio Massari lascia un’eredità solida. Negli ultimi anni la Rappresentanza italiana si è distinta per credibilità, pragmatismo e capacità di mantenere il Paese visibile, rispettato e influente anche nelle fasi di massima polarizzazione.

È stata considerata una delle delegazioni più autorevoli del Palazzo di Vetro, grazie a una condotta improntata a coerenza e una convinta vocazione multilaterale.

Maurizio Massari

La presidenza della Prima Commissione, disarmo e sicurezza internazionale, durante la 78°sessione dell’Assemblea Generale, la vicepresidente della 79ª sessione, la guida dell’ECOSOC nel 2023 e la presenza nel Consiglio Direttivo di UN Women rappresentano i capitoli più visibili di un impegno trasversale che ha toccato l’intera agenda delle nazioni Unite.

UN MODELLO DI EQUILIBRIO E MULTILATERALISMO

Sotto la sua guida, l’Italia ha saputo coniugare la difesa degli interessi nazionali con la vocazione multilaterale, guadagnandosi il rispetto di alleati storici, partner emergenti e anche di quei Paesi con cui permangono divergenze.

CHI È GIORGIO MARRAPODI

Giorgio Marrapodi, finora ambasciatore in Turchia, raccoglie questa eredità con un profilo che appare particolarmente adatto alle complessità del presente.

Diplomatico di lungo corso, con esperienze significative in Europa, Stati Uniti, Mediterraneo e Medio Oriente, ha maturato una conoscenza diretta delle dinamiche regionali più critiche.

La sua esperienza come Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo alla Farnesina gli ha inoltre conferito una visione integrata delle dimensioni socio-economiche, umanitarie e di sicurezza, sempre più interconnesse nell’azione delle Nazioni Unite.

Originario della Calabria e formatosi a Firenze, Marrapodi porta con sé quella combinazione di radici territoriali forti e apertura internazionale che ha spesso caratterizzato la diplomazia italiana di maggiore successo.

Torna a New York dopo un primo incarico negli anni Novanta, quando la Rappresentanza italiana, allora guidata dall’ambasciatore Francesco Paolo Fulci, si distinse per l’impegno sulla riforma del Consiglio di Sicurezza e per una nuova generazione di operazioni di pace.

LE SFIDE DEL NUOVO MANDATO

Quella memoria istituzionale ed esperienza gli saranno preziose in un’Organizzazione profondamente mutata, chiamata oggi a ridefinire il proprio ruolo in un mondo sempre più frammentato.

La sfida che attende il nuovo Rappresentante Permanente è duplice: preservare la coerenza e l’autorevolezza costruite negli ultimi anni e, al contempo, adattare l’azione italiana a un contesto in cui il consenso è più difficile da raggiungere, ma più che mai necessario.

IL SALUTO DELLA COMUNITÀ DIPLOMATICA

La comunità internazionale presente a Palazzo di Vetro ha espresso a Maurizio Massari un sentito ringraziamento per il suo impegno e i migliori auspici a Giorgio Marrapodi per l’esercizio del suo mandato, nel solco dell’equilibrio e del senso di responsabilità che hanno caratterizzato il contributo dell’Italia nei suoi settant’anni di appartenenza alle Nazioni Unite.

In un’epoca di crisi del multilateralismo, questo passaggio di testimone è un segnale di continuità nella volontà dell’Italia di contribuire, con realismo e determinazione, al rilancio di quella che rappresenta la casa comune dell’umanità.

 

 

 

 

 

 

 

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