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Donald Trump è il 47mo presidente degli Stati Uniti d’America

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E’ stata una lunga, lunghissima notte, ma alla fine The Donald ha conquistato la Casa Bianca. Non c’è mai stata partita con Kamala Harris che ha perso quasi subito gli stati chiave. Si è capito che le elezioni fossero già segnate dal post alle 3 del mattino di Elon Musk: “game, set and match”. Per i democratici che avevano fatto accomodare Joe Biden inizia la “lunga traversata nel deserto”

Nonostante una campagna elettorale martellante e l’appoggio di gran parte dei media Kamala Harris non è riuscita nell’impresa. Donald Trump dopo una lunga, lunghissima notte (per l’Italia) ha già vinto in North Carolina e Georgia ed è in vantaggio in tutti gli Stati in bilico: Pennsylvania, Wisconsin, Michigan, Arizona e Nevada.  Ovviamente i nostri quotidiani sono indietro rispetto alla notizia e nelle loro apertura si sono mantenuti tiepidi, il Corriere della Sera ha titolato sulla “sfida all’ultimo voto”, la Repubblica ha parlato di “un’ America contesa”  mentre la Stampa di “rivoluzione americana” con il Sole24Ore che fa l’unico titolo più vicino a queste ore di spoglio: “Trump in vantaggio su Kamala nella corsa dei grandi elettori”.

UNA MARATONA CHE VEDE TRUMP VINCITORE

Eppure nonostante le analisi del voto iniziate poco dopo la mezzanotte con la maratona di Enrico Mentana e i vari approfondimenti Mediaset e di Rainews24 tutto è apparso chiaro quando Elon Musk, grande sostenitore di The Donald intorno alle 3 del mattino ha scritto su X: “game, set and match”. E’ stato il segnale di una virata che difficilmente vedrà un recupero dei democratici. Come abbia fatto a vincere di nuovo Trump  lo ha spiegato bene Nbcnews: “ha conquistato voti tra gli elettori under 30, tradizionale bacino dei democratici”.  E non solo l’ex presidente ha raccolto più voti tra questo blocco di elettori di qualsiasi candidato repubblicano dal 2008. Come era previsto, il tycoon conquista favori soprattutto tra i giovani maschi, il cosiddetto ‘bro vote’, ottenendo il 47%, con Kamala Harris lievemente in testa con il 49%. L’ex presidente ha anche guadagnato terreno tra le giovani donne, tra le quali comunque il vantaggio democratico rimane enorme, il 62% contro il 36%. Per 4 donne su 10 infatti la questione centrale è stata la difesa del diritto d’aborto, importante solo l’11% dei giovani maschi per i quali le questioni principali solo l’economia, il 37%, e lo stato della democrazia, il 36%”.

AI REPUBBLICANI ANCHE IL SENATO, PER I DEMOCRATICI SCONFITTA COCENTE

La galoppata di Trump verso la vittoria è stata sancita anche dal New York Times che ha scritto come di 301 grandi elettori sono andati al leader repubblicano contro i 240 di Kamala Harris e – ricordiamolo – la maggioranza necessaria per vincere è di 270. Così il giornale americano ha scritto che Trump è a un passo dalla vittoria: “ha il 95% delle probabilità di vincere” ottenendo anche la maggioranza al Senato, la roccaforte del contropotere democratico potrebbe restare la Camera, dove sono dati in leggero vantaggio. “Si va insomma verso un nuovo quadriennio trumpiano” scrive il Corriere della Sera  con accanto al leader il vicepresidente J.D. Vance che già si candida a suo erede. L’impronta ideologica è molto chiara: protezionismo economico, guerra tariffaria contro amici (noi) e nemici (i cinesi), guerra culturale al pensiero woke, avanzata del proibizionismo antiabortista, disimpegno americano nel mondo, «soluzione rapida» dei conflitti in corso che, secondo gli analisti più preoccupati, può tradursi in un sostanziale via libera a Putin in Ucraina (destinata a una vasta amputazione territoriale) e a Netanyahu in Medio Oriente (con i palestinesi a forte rischio di definitiva cacciata)”.

PER FOX E’ TRUMP IL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI

L’incoronazione arriva alle 8 del mattino, almeno secondo la proiezione di Fox news: Donald Trump è stato eletto presidente. Una proclamazione che è stata accolta con un boato al Convention Center di Palm Beach, dove è atteso per un discorso davanti ai suoi sostenitori. Trump è il 47mo presidente degli Stati Uniti. Si aspetta solo il suo discorso alla nazione mentre per i democratici cominciano ad analizzare la sconfitta. “Pagano l’inflazione alta, le guerre che non sono riusciti a fermare – annota il Corriere –  la percezione di lassismo sull’immigrazione, che oscurano l’andamento brillante dell’economia, gli sforzi per sostenere l’Ucraina ed evitare l’escalation in Medio Oriente”. Sarà per analizzare la sconfitta c’è un tempo lunghissimo, almeno 4 anni, salvo sorprese infatti Trump si appresta a diventare il nuovo inquilino della Casa Bianca.

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