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Trump nomina (di nuovo) Isaacman alla guida della Nasa. Ecco chi è l’uomo di Musk

Trump cambia nuovamente idea: mesi dopo aver bruscamente annullato la sua nomina, ora il tycoon ha reinsediato Jared Isaacman come suo candidato alla guida della Nasa. Amico e socio in affari di Elon Musk, Jared Isaacman era stato “silurato” dopo uno scontro con il miliardario, ma ora i due si sarebbero riavvicinati. Chi è e cosa c’è dietro questa giravolta

Trump ha scelto – per la seconda volta – come amministratore dell’agenzia spaziale Nasa Jared Isaacman, al quale aveva ritirato la nomina, lo scorso giugno.

Se confermato dal Senato, Isaacman succederà a Sean Duffy, Segretario ai Trasporti statunitense e attuale amministratore ad interim dell’ente spaziale.

Sarà lui, il visionario che è stato già due volte nello spazio, l’uomo giusto per risollevare le sorti delle missioni Artemis sulla Luna?

CHI E’ ISAACMAN

42 anni, Jared Isaacman è un imprenditore e astronauta privato. Fondatore e CEO di Shift4, l’azienda di pagamenti digitali, ha finanziato due spedizioni spaziali con SpaceX, tra cui Inspiration4, la prima missione orbitale interamente civile. Incarna la visione di una Nasa più imprenditoriale e meno burocratica, dove il settore privato diventa “protagonista dell’esplorazione spaziale” americana, fino ad oggi un settore esclusivamente pubblico.

LA DICHIARAZIONE DI STIMA SU TRUTH

L’endorsement del presidente americano è arrivato martedì scorso attraverso Truth Social: “La passione di Jared per lo spazio, l’esperienza da astronauta e la dedizione nel superare i confini dell’esplorazione, svelare i misteri dell’universo e far progredire la nuova economia spaziale, lo rendono la persona ideale per guidare la Nasa verso una nuova era audace”.

LA LOTTA INTERNA ALLA NOMINA E LA FUGA DI NOTIZIE

Trump su Truth ha anche elogiato il Segretario ai Trasporti Sean Duffy per aver guidato la Nasa ad interim. Ma alti funzionari della Casa Bianca sono convinti che Duffy stesse diffondendo storie poco lusinghiere su Isaacman per bloccarne la nomina. Tanto che, secondo Axios, il Capo dello Staff della Casa Bianca, Susie Wiles, nei giorni scorsi avrebbe fatto una “chiamata severa ma amichevole a Duffy” con un semplice messaggio: “Smettila”.

Fonti vicine a Duffy hanno negato il coinvolgimento del Segretario nel mettere in difficoltà Isaacman. Ma il giorno prima che Trump lo annunciasse come nuovo direttore della Nasa, su Ars Technica (sito web di notizie e informazione tecnologica) è apparso un documento riservato che lo stesso Isaacman aveva condiviso con il team di Duffy sulla riorganizzazione della Nasa. Alcuni hanno visto in questo un ultimo disperato tentativo di affossare la nomina.

I PRECEDENTI

Il principale sponsor di Isaacman era stato in principo Elon Musk. Ma poco prima di ottenere il voto dell’intera aula del Senato a giugno, Trump ebbe un diverbio con il magnate sudafricano, dopo il quale il tycoon annullò stracciò la nomina di Isaacman, con il pretesto delle donazioni, ben note da tempo, che Isaacman aveva fatto anche a politici democratici.

Ma sulla vicenda pesava pure l’influenza dell’allora responsabile dell’Ufficio per la gestione del personale della Casa Bianca, Sergio Gor, che approfittando del dissidio con Musk aveva boicottato la candidatura di Isaacman, il quale aveva inghiottito il rospo, rimanendo in contatto con il team del presidente e donando persino 1 milione di dollari alla raccolta fondi di Trump.

LA PACE TRA TRUMP E MUSK

Ora Trump e Musk hanno fatto pace e Gor è stato trasferito a un nuovo incarico come inviato speciale in India. Ma gli screzi non si sono placati: Duffy ha rilasciato un’intervista due settimane fa in cui ha criticato SpaceX provocando la reazione di Musk che ha definito il Segretario “Sean Dummy”.

PROGETTO ATHENA

Ora l’imprenditore e astronauta privato ha finalmente la possibilità di ridisegnare l’agenzia spaziale secondo i suoi piani.

A maggio aveva redatto una bozza di 62 pagine, in cui proponeva cambiamenti drastici all’agenzia attraverso il cosiddetto “Progetto Athena“. Il documento prevedeva l’esternalizzazione di alcune missioni della Nasa al settore privato, la gestione dell’agenzia governativa come un’azienda e la semplificazione delle attività, enunciando cinque priorità: riorganizzazione e responsabilizzazione; leadership americana nelle posizioni di vertice nello spazio; risoluzione del problema dell’economia orbitale; Nasa come moltiplicatore di forza per la scienza.

LE CRITICHE DI POLITICO

Questa visione è stata contestata da Politico, che ha riferito che Athena mira ad “appiattire e semplificare” la sede centrale della Nasa e ad indagare sulla “rilevanza e la continua necessità” dei centri di ricerca. Il Progetto Athena propone inoltre di consolidare le funzioni di controllo delle missioni di vari centri Nasa nel Johnson Space Center in Texas, che diventerebbe il “centro di eccellenza per i voli spaziali con equipaggio umano per la Nasa e, in seguito, per tutte le missioni spaziali commerciali”.

Isaacman si è difeso dalle critiche rispondendo che il piano  valorizzerebbe l’esplorazione umana tanto quanto la scoperta scientifica e offrire alla Nasa, ai partner internazionali e al settore commerciale le migliori possibilità di successo a lungo termine. Molte di queste idee richiederebbero l’approvazione del Congresso per essere attuate, e il Congresso potrebbe sempre bloccarle.

 

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