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Vaccini, perché Emergency si scaglia contro le big Pharma

Per Emergency nel 2021 i tre più grandi colossi farmaceutici del mondo produrranno dosi solo per l’1,5% della popolazione mondiale

Pfizer/BioNTech, Oxford/Astra Zeneca, e Moderna hanno ricevuto ingenti finanziamenti pubblici per sviluppare i loro vaccini: le organizzazioni della People’s Vaccine Alliance chiedono quindi all’Ue, al governo del Regno Unito, al Presidente USA Joe Biden di usare il potere loro conferito da questa situazione di emergenza, affinché le grandi aziende farmaceutiche condividano brevetti e tecnologia per consegnare questa terribile pandemia alla storia. Lo chiedono a gran voce Oxfam, Emergency, Frontline AIDS e Global Justice Now, membri della People’s Vaccine Alliance, lamentando che altrimenti di qui a 12 mesi solo una parte piccolissima della popolazione mondiale, la più ricca, sarà stata vaccinata. L’Alleanza chiede inoltre agli Stati Uniti, ai paesi dell’Ue e al Regno Unito di investire in nuove infrastrutture produttive pubbliche, specialmente nei paesi in via di sviluppo, in modo da ingrandire la fabbricazione di vaccini sicuri ed efficaci e di prepararci a rispondere anche a future pandemie.

L’ALLARME DI EMERGENCY

“I diritti esclusivi e i monopoli dei colossi farmaceutici sui brevetti impediscono che ci siano dosi sufficienti di vaccini sicuri ed efficaci contro il Covid19 per tutti”, dicono da Emergency. “Le tre più grandi aziende del mondo attualmente hanno in programma di produrre dosi solo per l’1,5% della popolazione mondiale nel corso del 2021, mentre altri grandi produttori non stanno producendo nessun vaccino efficace e sicuro”.

Un risultato utile per Emergency e le altre Ong dell’Alleanza potrebbe essere centrato solo con la sospensione delle regole che tutelano la proprietà intellettuale e la condivisione della tecnologia necessaria alla produzione dei vaccini. Solo così, ponendo fine al controllo dei monopoli dell’industria farmaceutica, chiunque, in ogni parte del mondo, potrà avere accesso al vaccino il più rapidamente possibile.

CHI LAVORA E CHI NO AL VACCINO

Attualmente, fanno notare da Emergency, Pfizer/BioNTech, Moderna e AstraZeneca, che sono produttori di vaccini approvati dai più importanti enti regolatori, possono coprire il fabbisogno solo di circa un terzo della popolazione mondiale. Ma dato che i paesi ricchi hanno acquistato dosi in eccesso, la quota di popolazione mondiale che potrà beneficiarne è destinata a ridursi. Mentre Astra Zeneca ha venduto la maggior parte della sua produzione ai paesi in via di sviluppo, Pfizer/BioNTech e Moderna hanno riservato quasi tutte le loro dosi ai paesi ricchi, senza condividere la tecnologia.

Le tre maggiori aziende farmaceutiche globali, GlaxoSmithKline (GSK), Merck e Sanofi, sono impegnate a produrre solo 225 milioni di dosi di vaccino quest’anno.

· Sanofi ha annunciato la scorsa settimana che contribuirà alla fornitura del vaccino elaborato da Pfizer/BioNTech, producendo 125 milioni di dosi, una goccia nel mare rispetto alle necessità, che finirà probabilmente per favorire solo i paesi europei.

· Merck, la seconda più grande azienda produttrice di vaccini al mondo, si era inizialmente dotata di infrastrutture capaci di fornire centinaia di milioni di dosi, ma ha abbandonato lo sviluppo di un proprio vaccino.

· All’inizio di questa settimana, GSK ha annunciato che lavorerà con CureVac per sviluppare un vaccino efficace contro le varianti emergenti nel corso del 2022 e supporterà la produzione di 100 milioni di dosi del vaccino CureVac, ancora oggetto di studi clinici.

OCCORRE RINUNCIARE AL BREVETTO

Come affermato proprio questa settimana dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom, solo la condivisione della tecnologia e la rinuncia alla proprietà intellettuale consentiranno la vaccinazione dell’’intera popolazione mondiale e un reale contenimento della pandemia. Un passo che se compiuto permetterebbe anche all’Italia e all’Unione europea di produrre in casa i vaccini senza più dipendere dalle bizze delle case farmaceutiche che forniscono vaccini.
 

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