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Yemen: l’accordo di Riyadh apre uno spiraglio per la fine del conflitto

L’articolo del Cesi sull’accordo di pace siglato tra il governo riconosciuto dello Yemen e il Consiglio di Transizione del Sud a Riyadh

Dopo due mesi di negoziati, lo scorso martedì 5 novembre, nella capitale saudita, è stato concluso un accordo di pace tra il governo yemenita internazionalmente riconosciuto, presieduto da Hadi e supportato dall’Arabia Saudita, e il Consiglio di Transizione del Sud (STC), un gruppo separatista meridionale guidato da al-Zubaidi e supportato dagli Emirati. Secondo l’accordo di Riyadh, il movimento separatista sarà integrato per la prima volta nella compagine governativa yemenita e le Forze Armate del Sud saranno poste sotto l’autorità del Ministero dell’Interno e quello della Difesa. Inoltre, Hadi potrà tornare nella città meridionale di Aden, dove si trovava la sede provvisoria del governo, sottratta al suo controllo dalle milizie dell’STC in agosto.

LO SCOPPIO DELLA GUERRA IN YEMEN NEL 2015

Infatti, fin dallo scoppio della guerra nel 2015, queste due fazioni erano alleate contro la comune minaccia dei ribelli Houthi, ma hanno finito per scontrarsi a causa delle loro contrastanti priorità politiche. L’STC si batte da tempo per la restaurazione di uno Stato indipendente nello Yemen del sud, mentre Hadi ha interesse a mantenere unito il Paese, al massimo concedendo l’instaurazione di un assetto federale.

UN PASSO AVANTI NELLA STABILIZZAZIONE DEL PAESE

Per quanto sia un passo avanti nella stabilizzazione dello Yemen, questo accordo non risolve davvero la netta discordanza di interessi sul futuro dello Yemen. Un problema che potrebbe ripresentarsi già nell’immediato futuro, frenando ogni sforzo diplomatico. Inoltre, anche se l’accordo di Riyadh di fatto riduce l’intricata frammentazione politica interna, ponendo fine, almeno momentaneamente, ai contrasti tra due dei principali attori dell’area, esso non marca affatto la fine della guerra vera e propria, quella che vede la riunificata coalizione meridionale supportata da Arabia Saudita ed Emirati combattere contro gli Houthi, stanziati nel nord del Paese.

 

Articolo pubblicato su cesi-italia.org

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