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Allarme nei Comuni, mancano i segretari comunali. Per colpa di Quota 100

segretari comunali

Cosa sta succedendo nei municipi a causa della carenza di segretari comunali. Anci e Upi chiedono di correre subito ai ripari. L’interrogazione di Borghi (Pd), le rassicurazioni del viceministro Castelli (M5S)

Un problema che esiste già da tempo ma che negli ultimi mesi si è aggravato con l’avvio di Quota 100. Parliamo dei segretari comunali, che ormai sono quasi introvabili nei municipi italiani, soprattutto in quelli dei piccoli Comuni. A porre il problema, da mesi ormai, l’Anci e l’Upi ma negli ultimi giorni la vicenda è entrata nelle aule parlamentari con tanto di interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Salvini e con dichiarazione del viceministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli. Ma vediamo cosa sta accadendo.

L’ALLARME DI ANCI E UPI

Già a febbraio l’Associazione dei Comuni italiani e l’Unione delle Province italiane hanno posto la questione, chiedendo un concorso per l’iscrizione all’albo di 171 segretari. Ora sono tornati alla carica con una lettera a firma congiunta del segretario generale Anci, Veronica Nicotra, e del direttore generale Upi, Piero Antonelli, indirizzata al sottosegretario del ministero dell’Interno, Carlo Sibilia. Il problema esiste per gli oltre 1.400 piccoli Comuni sparsi in tutta Italia, scrivono, e ciò rischia di produrre una paralisi delle attività amministrative.

COSA STA SUCCEDENDO

Ecco alcuni numeri: in Liguria – fonte Anci regionale – i segretari comunali al lavoro sono soltanto 60 su 238 richiesti. In Lombardia complessivamente si calcola una carenza di 400 segretari, soprattutto nelle province di Bergamo, Brescia, Sondrio dove ci sono molti piccoli paesi con scarse risorse e difficoltà logistiche. Un altro dato eclatante, anche questo certificato dall’Unione nazionale segretari comunali e provinciali, il sindacato più rappresentativo della categoria: oltre la metà dei centri lombardi sotto i 10 mila abitanti non ha un segretario fisso (417 su 741).

C’è poi il caso limite di Rapino, in provincia di Chieti, dove il sindaco Rocco Micucci ha minacciato di restituire la fascia tricolore. Motivo? Non ha neppure un segretario comunale e – dopo sei mesi di sede vacante e numerose richieste – si è visto assegnare la reggenza di un segretario comunale che è durata appena una settimana.

LE RICHIESTE DI ANCI E UPI

Una situazione di stallo che minaccia di farsi più seria di quel che già è. Per questo, nella lettera al sottosegretario Sibilia, Anci e Upi hanno fatto delle proposte concrete: chiedono il superamento del corso concorso come unica possibilità di reclutamento dei segretari comunali, la definizione di procedure selettive più snelle, la semplificazione nelle procedure di reclutamento. Così pure servono l’individuazione di figure qualificate interne alle amministrazioni in grado di garantire la reggenza nelle sedi vacanti e un confronto sulle attività formative per rafforzarne le competenze.

BORGHI (PD) INTERROGA SALVINI

Due giorni fa sulla vicenda è arrivata anche un’interrogazione al ministro dell’Interno, Salvini. “Ho raccolto le molte sollecitazioni che mi sono pervenute da diversi amministratori locali delle Province di Novara e di Verbania” ha detto il deputato piemontese del Partito democratico, Enrico Borghi. “Per le amministrazioni locali ormai sembra diventato quasi impossibile trovare un segretario comunale disponibile, con inevitabili ripercussioni negative sulla qualità del lavoro che i primi cittadini dei nostri paesi riescono a produrre” ha spiegato.

Quello della carenza dei segretari comunali “è un problema annoso che però ha visto un deciso peggioramento con l’avvio di Quota 100 che, a fronte della possibilità data di andare in pensione anticipatamente, non ha previsto il necessario ricambio generazionale per garantire quelle professionalità necessarie al buon andamento dell’amministrazione pubblica”.

IL VICEMINISTRO CASTELLI: GIÀ SUL TAVOLO IPOTESI PER RISOLVERE IL PROBLEMA

In queste ore, si è registrata poi la presa di posizione del viceministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli. “Siamo consapevoli della grave carenza di Segretari Comunali, soprattutto nei piccoli comuni, su questo abbiamo lavorato per predisporre una norma utile a risolvere la problematica, che verrà inserita nel primo provvedimento utile – ha affermato -. Sono certa che questo problema, che ovviamente ha ricadute anche sui servizi resi ai cittadini, verrà risolto a breve”.
Castelli ha aggiunto: “Sono già sul tavolo alcune ipotesi che trovano anche il consenso degli interessati, e su cui in ogni modo si può lavorare per condividerle fra tutti gli attori istituzionali”. Esempio: “Ua procedura di immissione accelerata per il COA 7, l’ampliamento e la rimodulazione delle fasce demografiche inerenti le fasce C e B dei Segretari Comunali ed una rivisitazione delle modalità di convenzione tra i Comuni per le sedi di segreteria convenzionata“. Si tratta, ha concluso il viceministro “di un provvedimento di cui sono convinta, e per il quale continuerò a battermi, anche se per raggiungere l’obiettivo dovremo superare le resistenze di qualche funzionario del Ministero dell’Interno”.

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