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Assolombarda, l’altra faccia della ripresa: criticità nell’approvvigionamento

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Secondo Assolombarda, nel Nord Ovest  le scorte di prodotti finiti sono in consistente diminuzione da questa primavera

I dati del Booklet Economia a cura del Centro Studi di Assolombarda, pubblicato su Genio & Impresa, il web magazine dell’Associazione, evidenziano in Lombardia la crescita del PIL per l’anno in corso di oltre 6 punti percentuali (dal 5,4% stimato a luglio). Un’accelerazione significativa ma che permetterà di superare i livelli pre-Covid solo nel 2022 (ancora del -3,4% il gap nel 2021). I divari e i tempi di recupero sono simili, per questo anno, in Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e nel totale nazionale. Un allineamento che emerge anche dai bilanci del periodo pandemico vissuto nelle principali regioni produttive italiane, con la Lombardia che al pari di Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e al totale nazionale, ha registrato una caduta di PIL intorno al -9%. Differenti i dati nel confronto europeo: la Cataluña con un -11,5% accusa una perdita annua più ampia e senza precedenti (-10,8% la caduta in Spagna), mentre in Bayern e Baden-Württemberg la flessione è contenuta al -5,5% (-4,6% nel totale Germania).

In particolare, nel Nord Ovest, in Italia e soprattutto in Germania, le scorte di prodotti finiti sono in consistente diminuzione da questa primavera, di molto sotto ai livelli considerati normali (in Germania il saldo è sceso a -16, a fronte di un minimo dal 1998 al pre-pandemia pari a -6).

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Le imprese italiane e tedesche stanno, quindi, ricorrendo anche alle giacenze nei magazzini per assorbire le tensioni sui prezzi e sulle disponibilità di materie prime e semilavorati. Seppur in un quadro in cui il rimbalzo perde parte dello slancio iniziale, le scorte di prodotti finiti in diminuzione e contemporaneamente la domanda ancora sostenuta si riflettono in un aumento ulteriore delle attese di produzione da qui a fine anno.

Su queste prospettive positive di domanda e produzione pesano criticità crescenti sul fronte delle catene di approvvigionamento. Questo evidenzia che, nel secondo trimestre 2021, il 15% delle imprese manifatturiere del Nord Ovest riscontra ostacoli per insufficienza di input produttivi (era l’1% a fine 2020), il 19% delle imprese, tra agosto e settembre, segnala problemi all’export in termini di ‘prezzi e costi’ (era l’8% a fine 2020) e il 13% delle imprese dichiara difficoltà per ‘l‘allungamento dei tempi di consegna’ (era il 5% a fine 2020).

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