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Carta o contanti? Ecco i metodi di pagamento preferiti dagli italiani

L’articolo di Gaia del Pup per i-Com sui metodi di pagamento preferiti in Italia e in Europa. L’86% del totale delle transazioni viene effettuato in contanti nel nostro Paese

In Italia circa l’86% del totale delle transazioni viene effettuato in contanti. Il nostro Paese si colloca tra i primi posti della classifica europea per l’uso di denaro liquido dietro a Cipro, Malta e Grecia. Una tendenza che caratterizza soprattutto gli Stati europei più piccoli ma che in alcuni casi si estende pure ai più grandi. Come confermano i numeri dell’Italia o anche della Germania e della Spagna.

LO STUDIO DELLA BANCA D’ITALIA

Una recente ricerca di Bankitalia sui metodi di pagamento utilizzati dai cittadini ha rilevato come nel nostro Paese il contante rappresenti ancora, di gran lunga, lo strumento più amato dagli italiani. L’85,9% dei pagamenti viene effettuato in denaro, per un importo complessivo pari al 68,4% del totale. Su una media di 12 transazioni a settimana, gli italiani utilizzano massimo due volte la carta di credito o di debito. Che rappresentano, com’era da attendersi, il primo tra gli strumenti alternativi di pagamento mentre risulta ancora poco diffusa la possibilità di pagare contactless. Se si considera l’entità delle transazioni, a livello italiano la media dei valori pagati in contanti è di 13,57 euro mentre per quelli con carta ammonta a 37,70.

I METODI DI PAGAMENTO NELLE REGIONI ITALIANE

Sul piano nazionale la tendenza a utilizzare i contanti vede qualche piccola differenza tra Nord, Centro e Sud. Le regioni che fanno meno ricorso al pagamento in denaro sono Lombardia (80,7%), Sardegna (81,7%) e Toscana (82,2%) mentre la prima in classifica è la Calabria (94,3%), seguita da Abruzzo e Molise (91,2%). Terza la Campania con il 90,8%. Schema confermato se si prende in considerazione il valore delle transazioni: in Calabria il 91% è stato effettuato in contanti mentre in Lombardia solo il 57,5. L’importo medio pagato in denaro liquido è relativamente omogeneo tra le diverse regioni italiane mentre quello corrisposto tramite carta varia di più: da un massimo di 47,43 euro in Toscana a un minimo di 20,39 in Calabria.

L’INDAGINE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA

Anche la Banca centrale europea ha condotto un’indagine – Study on the Use of Cash by Households – con l’obiettivo di analizzare i comportamenti dei consumatori in materia di pagamenti. Uno dei dati che emerge con maggiore evidenza è la preferenza del contante come strumento di pagamento, soprattutto per quanto riguarda le somme più contenute. Al contrario, per importi più significativi, la scelta ricade su modalità alternative. Se il pagamento in denaro viene di regola preferito per piccoli importi – visto che è utilizzato quattro volte più spesso rispetto a carte di credito e debito – il valore complessivo delle transazioni concluse in contanti supera di gran lunga quello degli altri pagamenti. Il fattore che principalmente influenza la scelta della modalità di pagamento deriva dalle caratteristiche della transazione stessa, sia per l’importo, sia in riferimento alla differenza tra transazioni quotidiane e spese straordinarie.

LA SITUAZIONE EUROPEA

In Europa i Paesi più inclini al pagamento in contanti sono quelli del Sud dell’Eurozona ma anche Germania, Austria e Slovenia. Ultimi in classifica e più orientati a forme alternative di pagamento sono invece Olanda, Estonia e Finlandia, dove il contante viene usato in media per il 50% delle transazioni. Tra questi due estremi si collocano Lettonia, Lituania, Slovacchia e Irlanda, i cui cittadini usano il denaro liquido per il 75% circa degli acquisti. A seguire Belgio, Lussemburgo e Francia dove carte di credito, debito o assegni vengono preferiti in media nel 32% dei casi. L’importo medio di una transazione conclusa in contanti raggiunge i 12,38 euro ma in Lussembrugo, a Cipro e in Austria questa cifra aumenta leggermente.

 

Articolo pubblicato su i-com.it

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