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Che cos’è la Corte penale internazionale

Corte Penale Internazionale

L’Italia e altre nazioni hanno attivato la procedura di attivazione della Corte penale internazionale nei confronti dell Russia. Di cosa stiamo parlando?

“Ho appena sottoscritto, insieme ad altri Paesi, la procedura di attivazione della Corte penale internazionale, per identificare la sussistenza di eventuali crimini di guerra in Ucraina”. Lo ha annunciato nella serata di ieri, su Twitte,r il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Ma cos’è la Corte penale internazionale?

 

La Corte penale internazionale è una giurisdizione internazionale permanente competente a giudicare chi si macchia dei più gravi crimini di rilevanza internazionale. Non è un organo delle Nazioni Unite, con cui si interfaccia mediante quanto stabilito da un apposito accordo approvato dall’Assemblea.

Allo Statuto della Corte penale internazionale, adottato al termine della Conferenza Diplomatica di Roma il 17 luglio 1998, hanno aderito 123 Paesi. Altri 32 paesi hanno firmato ma non ratificato il trattato. Fra questi: Israele, Russia, Stati Uniti e Sudan.

La Corte penale internazionale ha sede all’Aja ed è composta dalla Presidenza, dalla Sezione d’appello, dalla Sezione di prima istanza, dalla Sezione preliminare, dall’Ufficio del Procuratore e dalla Cancelleria.

L’Assemblea degli Stati, composta da un rappresentante per ciascuno Stato, ha il potere di eleggere il giudici, 18 individui scelti in base alle candidature presentate dagli Stati che rimangono in carica per nove anni e non sono rieleggibili. Il Presidente, i Vicepresidenti e il Cancellieri sono eletti dalla Corte stessa, mentre spetta sempre all’Assemblea degli Stati parti nominare il Procuratore generale e dei Procuratori aggiunti.

Il Procuratore esercita l’azione penale in piena autonomia, operando secondo i principi di indipendenza e imparzialità. Come i giudici, anche il Procuratore rimane in carica per nove anni senza la possibilità di essere rieletto.

L’art. 5 dello Statuto delinea la competenza ratione materiae della Corte: si tratta dei più gravi crimini di rilevanza internazionale: genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e crimine di aggressione, insieme di condotte volte alla «pianificazione, preparazione, scatenamento o esecuzione, da parte di una persona che sia nella posizione di esercitare un controllo effettivo o di dirigere l’azione politica e militare dello Stato, di un atto di aggressione che, per carattere, gravità e portata, costituisca una manifesta violazione della Carta delle Nazioni Unite».  Alcuni stati europei, a iniziare dalla Francia, non lo riconoscono.

 

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